La playmaker: «Il girone di ritorno è a più largo raggio, ma lo sguardo è sempre sul singolo match»
I buoni propositi cestistici per il 2020: «Regalare alla città di Campobasso il palcoscenico che merita»
Delle certezze divenute incrollabili. Da un lato, il titolo di campione d’inverno per La Molisana Magnolia Campobasso, appannaggio esclusivo del team rossoblù nelle ultime due stagioni. Dall’altro, lo scettro di regina degli assist di tutta l’A2 per la playmaker dei #fioridacciaio Rachele Porcu. In quello che sarà un gennaio fondante per il quintetto di coach Sabatelli può partire da basi solide per vivere con il massimo della determinazione la seconda fase del proprio percorso.
ESPERIENZA DETERMINANTE Anche perché – come fa notare prontamente la giocatrice ternana – «la scorsa stagione ci ha insegnato quelli che sono i meccanismi di questo torneo. Intanto, però, siamo riuscite a centrare un primo obiettivo. Ossia la leadership al giro di boa, il che ci consentirà di avere un posto privilegiato nel tabellone della Final Eight di Coppa Italia (con abbinamento ai quarti di finale contro Carugate, ndr)».
UNA ALLA VOLTA Calendario alla mano, però, con le sfide in esterna a San Giovanni Valdarno e Faenza in prospettiva, il primo mese del nuovo anno potrà dire molto sul percorso in prospettiva delle rossoblù, il cui mantra, però, in ossequio al motto di questa stagione, resta quello di ‘una partita alla volta’.
«Senz’altro – riconosce Porcu – parliamo di due sfide determinanti, ma è un po’ tutto il girone di ritorno ad avere una valenza assoluta. Da parte nostra, però, piuttosto che pensare in serie siamo orientate a pensare, ogni volta, all’appuntamento più prossimo».
AFFINITÀ E DIFFERENZE Da ‘anima storica’ del gruppo rossoblù, tra l’altro, la playmaker umbra, ‘osservatrice privilegiata’ dell’universo rossoblù, indaga pregi e difetti dell’attuale organico, raffrontandolo con quello che l’ha preceduto.
«La similitudine più evidente – spiega – è quella legata alla mancanza di costanza durante l’arco di tutta la gara, fattore pagato a caro prezzo nella scorsa stagione. La differenza, rispetto allo scorso anno, è che quest’anno riusciamo a riprendere la rotta dai momenti negativi anche perché, nelle fasi concitate, abbiamo più elementi che possono prendersi delle responsabilità, essendo il roster più lungo e potendo contare sull’esperienza di una giocatrice come Carolina Sanchez e sulle peculiarità di tiratrice di Mia Mašić, ma più in generale un po’ tutte, a turno, cerchiamo di dare la nostra impronta alla partita. Proprio quest’aspetto, così come avviene negli organici di San Giovanni Valdarno e Faenza, ci rende difficilmente scoutizzabili».
PASSIONE ASSIST L’opportunità di avere accanto delle compagne dal grande potenziale offensivo, tra l’altro, esalta le doti di dispensatrice di passaggi decisivi per la giocatrice umbra. Sinora, in tredici partite disputate, sono stati ben 83 gli assist serviti dalla giocatrice di scuola Reyer Venezia, oltre sei a gara.
«Avendo delle compagne in grado di realizzare con continuità il compito, per certi versi, è più agevole perché non occorre concentrarsi sul servire al meglio una prima punta, ma è possibile distribuire le responsabilità tra tutti gli elementi sul parquet».
COSTANTE VAZZIERI Altra costante, nell’universo Magnolia, è quella della passione e del sostegno degli aficionados rossoblù.
«La loro vicinanza è sempre più forte e cresce partita dopo partita. In casa giochiamo in una bolgia, ma anche in trasferta è come se fossero sempre con noi. Si fanno sentire sempre, anche quando non ci sono, interessandosi a noi in tutti i modi possibili».
BUONI PROPOSITI Motivo per cui nei buoni propositi cestistici della giocatrice ternana per l’anno in arrivo c’è un intento ben preciso.
«Il mio obiettivo – chiarisce senza mezzi termini – è riuscire a regalare a questa città la possibilità di poter giocare in palcoscenici che ha dimostrato di meritare appieno già da tempo».