La cronaca politica odierna restituisce l’immagine di un’Italia ‘scacco’ delle banche. E il Molise non fa eccezione. Il candidato del centrodestra nel collegio uninominale di Isernia per la Camera dei deputati, Mario Pietracupa, interviene sul tema, molto dibattuto, rilanciando la necessità di un sistema di credito diffuso fondato sulle banche locali e più ‘aperto’ alle esigenze del territorio.
“Ho lavorato a lungo nel settore – spiega Pietracupa – e conosco bene l’importanza che riveste per il territorio un sistema bancario integrato, aperto ed efficace. La Casse di risparmio – ricorda – hanno fatto crescere l’economia della Regione negli anni passati. Anni in cui il rapporto era diretto, personale, fondato sulla fiducia reciproca. Oggi, invece, il Molise è diventato terra di conquista dei grandi istituti bancari che raccolgono denaro sul territorio senza poi dare soldi quasi a nessuno. Oltre al danno, la beffa – osserva il presidente della Fondazione Neuromed – Gli utili per gli altri e i danni uguali per tutti. I recenti scandali bancari hanno poi evidenziato un fatto chiaro – prosegue – ossia che i buchi e le insolvenze non derivano dalla classe media, dai cittadini comuni, ma dai grandi gruppi industriali. Noi dovremmo a questo punto impegnarci affinché il denaro dei molisani vada ai molisani. E potremmo pensare di farlo – aggiunge Pietracupa – rimettendo in piedi un sistema di credito diffuso, fatto di banche locali. Un sistema che prima esisteva e che poi è stato in parte sostituito da quello attuale. Mi rifaccio alla recente analisi di Giuseppe De Lucia Lumeno, segretario generale dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari. Ogni 100 euro di risparmio raccolto dalle Banche popolari nei territori di riferimento, 76 vengono reinvestiti nella stessa area con evidente beneficio per il lavoro e il reddito in quella zona. A questo si aggiunge la destinazione di parte degli utili (100 milioni di euro nel 2017) a favore della beneficenza, dell’attività culturale e della promozione di borse di studio negli stessi territori”.
“Ritengo – ancora l’esponente di Forza Italia – che sia importante intervenire, a tal proposito, sul sistema di accesso al credito. Nel 2017 c’è stato un ulteriore taglio ai finanziamenti alle aziende, che a livello nazionale sono calati di ben 57 miliardi, stando ai dati della Cna, la Confederazione nazionale artigianato. Tutto questo deve cambiare. Per la crescita – spiega – è infatti necessario un sistema creditizio che sostenga le imprese e che non guardi solo ai cavilli della vigilanza bancaria. Fare banca – conclude il candidato alla Camera – deve significare impegnarsi in una prospettiva di ‘bene comune’, facendo soprattutto da tramite tra il risparmio e l’economia reale, tra le famiglie e le imprese. E, in particolare, senza le tentazioni speculative di una finanza impegnata a fare i soldi con i soldi”.