Nel 2017 l’attività economica in Molise è stata debole, diversamente dal resto del Paese. La domanda interna ha continuato a risentire del modesto incremento dei consumi delle famiglie e di una spesa per investimenti che stenta a tornare su valori pre-crisi. Le vendite all’estero si sono ridotte, condizionate dall’elevata volatilità del comparto metallurgico. Nei primi mesi del 2018 sono comunque emersi segnali di miglioramento dell’attività economica. È quanto emerge dal Rapporto della Banca d’Italia sullo stato dell’economia regionale. Dopo un triennio di miglioramento, l’attività del settore industriale è tornata a indebolirsi, mentre la spesa per investimenti ha ripreso ad aumentare. Nel settore delle costruzioni – si legge nel documento – sono tornati a prevalere i segnali negativi, soprattutto nel comparto residenziale, dove continua a pesare l’elevato volume di immobili invenduti. La dinamica ancora modesta dei consumi delle famiglie e l’ulteriore flessione del comparto turistico hanno contribuito alla stagnazione dell’attività nel settore dei servizi privati non finanziari. Nel 2017 l’occupazione è diminuita, dopo la significativa crescita dell’ultimo triennio.

Ne hanno risentito soprattutto la componente maschile, il lavoro autonomo e quello a tempo indeterminato. La disoccupazione è tornata a crescere, soprattutto quella di lunga durata. Il reddito disponibile delle famiglie ha ristagnato, risentendo del deterioramento del mercato del lavoro. Ne è scaturito un incremento dei consumi ancora molto modesto. Il risparmio delle famiglie ha proseguito ad alimentare le forme di deposito prontamente liquidabili e le quote di fondi comuni di investimento. Il ricorso al debito da parte delle famiglie, ancorché in aumento nell’ultimo triennio, è rimasto moderato rispetto all’Italia e alle altre regioni del Mezzogiorno. Nel 2017 la crescita dei mutui per l’acquisto di abitazioni si è indebolita, in presenza di una stagnazione delle compravendite, sebbene la capacità di acquisto delle famiglie sia sostenuta dal contenuto valore degli immobili. I prestiti al consumo hanno invece continuato a espandersi in misura significativa, trainati soprattutto dalla crescita di quelli non finalizzati all’acquisto di specifici beni. Nel mercato del credito è proseguito il processo di ristrutturazione della rete distributiva delle banche presenti in regione. Nell’ultimo decennio la riorganizzazione dell’industria bancaria a livello nazionale si è riflessa, anche in Molise, in un sensibile ridimensionamento della rete di sportelli e in una rapida diffusione degli strumenti di accesso telematico ai servizi bancari. Il credito bancario al complesso della clientela residente in Molise è tornato a crescere. La qualità dei finanziamenti è ancora migliorata. Dopo il progressivo calo dell’ultimo triennio, il flusso dei nuovi crediti deteriorati si è ormai riportato su valori prossimi a quelli precedenti la crisi, anche nella componente costituita dalle posizioni più problematiche. Dal rapporto di Bankitalia emerge inoltre che negli ultimi anni la spesa corrente primaria delle Amministrazioni locali è ancora aumentata, nonostante una progressiva contrazione delle spese per il personale e la politica di contenimento dei costi in ambito sanitario. La spesa in conto capitale è invece diminuita, riflettendo la contrazione degli investimenti fissi che ne costituiscono un’ampia parte. La dinamica sfavorevole ha interessato soprattutto i Comuni, cui sono riconducibili i quattro quinti degli investimenti, nonostante il nuovo quadro normativo dei bilanci comunali più favorevole alla spesa per investimenti. Nel 2017, per il quarto anno consecutivo, è diminuito il rapporto tra il debito consolidato delle Amministrazioni locali e il prodotto regionale, attestatosi su livelli storicamente contenuti.

Fonte, Ansa