Il foro del capoluogo molisano, accogliendo le eccezioni promosse dagli avv.ti Dario Nardone, noto avvocato Pescarese tra i principali esperti del diritto bancario, e Ivano Maselli, giovane avvocato Campobassano, ha sospeso l’efficacia esecutiva di un contratto di mutuo notarile dichiarandolo non idoneo a costituire valido titolo esecutivo.

Il giudice ha argomentato la propria decisione rilevando la discrasia delle clausole contrattuali per le quali il mutuo risulta dapprima erogato salvo poi la creazione di un deposito vincolato in favore della banca (che può comunque riscuotere gli interessi contrattuali anche in caso di mancato utilizzo della somma richiesta) in attesa che il mutuatario ponga in essere una serie di adempimenti.

Tale schema contrattuale è usato dalle banche con evidenti lesioni degli interessi dei clienti e i provvedimenti dei fori di Campobasso, Pescara, Chieti ed Avezzano (tutte controversie promosse dall’avvocato Nardone) fanno emergere il mancato rispetto da parte di queste forme contrattuali, sebbene redatte innanzi al notaio, del dettato normativo di cui all’art. 474 c.p.c., obbligando, di fatto, le banche a ricorrere all’iter giudiziario pieno o al decreto ingiuntivo.

“Questo nuovo orientamento giurisprudenziale – spiegano gli avv.ti Ivano Maselli e Dario Nardone – è tanto più opportuno in quanto le banche, nel ricorrere all’iter giudiziario, dovranno sottoporre l’intera vicenda ad un Giudice dando modo al cliente di spiegare le proprie ragioni, spesso valide e fondate, in una situazione di parità e non con un procedimento esecutivo già in corso.

In sostanza il cittadino può affrontare una controversia giudiziaria senza “la spada di Damocle” della vendita all’asta dei propri beni”.

“A ciò si aggiunga -è sempre l’avv. Campobassano a parlare- la durata dei processi civili in Italia che, solo per il primo grado di giudizio, oscillano tra i tre ed i sei anni, tempo favorevole al cittadino e contrario alla banca.

È facilmente comprensibile come queste quattro sentenze pilota, emesse da quattro diversi tribunali, potrebbero segnare un punto fermo e fondamentale destinato a stravolgere la questione degli espropri legati al mancato pagamento delle rate del mutuo da parte di centinaia di cittadini”.

                                                                                                                    Tonino Atella