di Tonino Atella

Ci sarebbe uno sviluppo nella vicenda dell’avvelenamento dei cani a Venafro con esche e cibo appositamente preparati per nuocere a tali animali.

Dai Carabinieri Forestali, che ieri l’altro hanno perlustrato minuziosamente la zona della Parrocchia dei Santi Martino e Nicola e le aree adiacenti, ossia il cuore dei nuovi quartieri residenziali di pianura, con l’ausilio di uomini e cani del nucleo antiveleni, da tali forze dell’ordine é arrivata la notizia del rinvenimento delle esche avvelenate.

Erano state lasciate a ridosso dei cassonetti per l’immondizia ed erano situate in un contenitore di plastica. I cani del nucleo antiveleni le hanno annusate ed individuate nel corso delle ricerche. Sono state subito rimosse onde evitare che potessero nuocere ad altri animali.

Il problema però è che la pioggia dei giorni scorsi potrebbe aver diffuso a terra gli effetti di tali bocconi avvelenati, per cui si raccomanda massima prudenza soprattutto per  la presenza quotidiana di tanti bambini e fanciulli a giocare in zona e la stessa densità demografica dell’area.

Tornando al rinvenimento dei bocconi avvelenati, non sono stati purtroppo individuati i protagonisti o il protagonista del fattaccio su cui continuano ad indagare le forze dell’ordine. Intanto dopo il decesso di un cane una volta ingerite le esche avvelenate, migliorano le condizioni degli altri due animali colpiti dallo stesso fenomeno, salvati in extremis grazie all’intervento dei rispettivi proprietari.

Prosegue quindi l’allerta sia per individuare eventuali altri bocconi avvelenati e sia per risalire agli autori del fattaccio.