Buone nuove per gli automobilisti e la prassi consolidata di vedersi recapitare multe salatissime a casa per eccesso di velocità da autovelox invisibili, posizionati sulle strade anche a poche centinaia di metri l’uno dall’altro.

Il Governo si è preso l’impegno in Commissione Trasporti. In questi mesi verrà messo nero su bianco il decreto sui dispositivi.

Dovrebbe arrivare la svolta, il condizionale è d’obbligo, dal momento che si tratta di novità che sono attese da anni, addirittura dal 2010. Ma questa volta potrebbe essere davvero quella buona.

Con il nuovo codice della strada si andrebbero a regimentare, la corretta segnalazione dei dispositivi, scongiurare il rischio di manovre azzardate, evitare il ricorso degli autovelox per “fare cassa”, calibrare i limiti di velocità a reali esigenze e pericoli delle nostre strade.

Come detto, l’obiettivo principale è scongiurare la “collocazione selvaggia” degli autovelox, in più punti ravvicinati, a volte addirittura negli stessi Comuni o in Comuni confinanti.  Ma soprattutto la nuova proposta prevede anche una maggior collaborazione tra Polizia di Stato e la Polizia locale dei vari Comuni per studiare la collocazione migliore dei dispositivi e valutare quali limiti di velocità possano essere veramente utili per garantire la sicurezza sulle nostre strade.

Gli obiettivi del nuovo documento

L’obiettivo neanche troppo nascosto è quello di evitare che le Amministrazioni facciano cassa attraverso gli autovelox e conseguentemente scongiurare i ricorsi e contenziosi. 

L’altro obiettivo, guardando all’effettiva valutazione delle velocità sulle reti stradali, è anche garantire scorrevolezza ed evitare il paradosso di creare traffico, inquinamento e addirittura il rischio di veder aumentato il numero degli incidenti.

Intanto, da gennaio una sentenzia cambia già le regole e specifica che le  multe fatte con l’autovelox a funzionamento automatico possono essere annullate in caso di ricorso se chi ha elevato la sanzione non produce in giudizio la foto utilizzata per provare l’infrazione.

La sentenza arriva dal giudice di pace di Cassino e si riferisce a una multa per eccesso di velocità in un paese in provincia di Frosinone. Al momento dell’infrazione  non erano presenti a bordo strada né l’agente che aveva poi redatto il verbale né un operatore della Stradale. “Per questo motivo – spiega la sentenza – il verbale proposto non ha fede privilegiata; rispetto alla presunta infrazione contestata, trattandosi di accertamento eseguito mediante un’attività ispettiva di verifica del rilievo strumentale e della relativa documentazione fotografica e pertanto fornisce al Giudice materiale indiziario soggetto al suo libero apprezzamento”