Pastore: Una nebbia sempre più densa circonda la vicenda sanitaria molisana2016-12-13T20:58:04+00:00 Articoli_apertura
Dopo aver allontanato Carmine Ruta che aveva prospettato una soluzione possibile per il sistema riducendo le convenzioni in rapporto al fabbisogno regionale, dopo aver completamente destrutturato i tre piccoli ospedali e, probabilmente, anche Isernia, con la futura chiusura del punto nascita si avvia ad una progressiva dismissione, dopo aver messo in condizione critiche di funzionamento le altre strutture per mancanza di personale e mezzi, assistiamo agli ultimi eventi di questi giorni.
Le strutture private convenzionate, fino ad ora non sono state toccate e si è prvveduto, senza alcuna reale verifica, a pagare prestazione extra budget per 80 milioni con una firma , non del commissario ad acta, ma della Di Innocenzo. Sono aumentate le convenzioni esterne e si è favorito in ogni modo lo spostamento dell’utenza verso queste strutture convenzionate. Improvvisamente sorge, ora, un contenzioso con le strutture convenzionate. Assistiamo, in particolare con la Cattolica, ad un apparente reale contrasto.
L’elemento del contendere è una dalibera regionale, scritta molto male, forse per essere bocciata, che riduce il budget dei privati del 7%, come prescritto da norme nazionali e, fino ad ora, non applicate. Ma la cosa strana sono i numeri: il budget ai privati convenzionati viene ridotto, in questa delibera da circa 110 milioni a 101 milioni. Se si va a controllale la tabella a pagina 2 del POS, alla lettera C3 c’è la voce “prestazione da privato”. La somma per questa voce oscilla da 170 milioni nel 2014 a 165 milioni del 2018
Questi dati sono in netta dissonanza con l’ultima delibera che riduceva i fondi ai convenzionati privati. Allora, o la regione da numeri in allegia, o si nasconde qualcosa dietro a tutto questo. Sono scomparsi, in quest’atto deliberativo circa 60 milioni presenti nel POS. Come interpretarlo? È difficile. Forse potrebbe essere una sceneggiata nella fase finale della privatizzazione, per far vedere che si è equidistanti da pubblico e privati per poi addivenire alla privatizzazione definitiva del sistema. Oppure ci sono dei contrasti reali per la gestione del potere locale e su questi non si trova la quadra.
In assenza di dati è difficile ipotizzare spiegazioni. Rimane un dato sicuro: il sistema funziona sempre peggio ed è al limite del collasso. I costi per gli utenti lievitano sempre di più . La contraddizione tra i dati del POS e l’ultima delibera sono un mistero. Quanta nebbia in Val Padana…