Anziani e sicurezza: un binomio doveroso

 

D.ssa R. Francesca Capozza, Psicologa-Psicoterapeuta-Criminologa

L’Italia è il paese in Europa con la percentuale più alta di over 65 con il 22,7% e gli over ottanta sono oltre il 6, 5%. Un dato importante che porta a riflettere sull’importanza di tutelare la propria salute nel tempo: curare il proprio aspetto sotto il profilo dell’igiene, dell’abbigliamento, tenersi attivi sul piano sociale, coltivando vecchie amicizie e, se possibile, cercandone di nuove. L l’imbarazzo per un corpo e una mente meno brillanti di un tempo conduce spesso all’isolamento che accelera il declino delle facoltà, in un circolo vizioso che si autoalimenta. Quando si parla di sicurezza “l’anziano è il peggior nemico di se stesso”: quasi due terzi dei furti in appartamento di anziani avviene perché ci si dimentica di chiudere a chiave porte e finestre; gli scippi sono percentualmente maggiori nei confronti degli anziani, soprattutto le signore, in buona quota in prossimità degli uffici postali. La letteratura criminologica, che studia i reati e le vittime, indica una serie di precauzioni protettive per chi non è più giovane, ma ancora autosufficiente: quando tornate a casa, tenete le chiavi pronte in mano, non indugiate davanti alla porta, e, se notate qualcuno che vi insospettisce, non entrate; per piccole spese, tenete separato il denaro contante dal portafoglio; cercate di variare la vostra routine, perché i delinquenti amano i comportamenti prevedibili; se uscite, soprattutto la sera, fatevi accompagnare; fate in modo che la vostra pensione venga accreditata direttamente su un conto corrente, disponete il pagamento in automatico di tutte le bollette e fatevi accompagnare quando dovete prelevare allo sportello bancomat; state attenti agli sconosciuti, sempre, es. presunti tecnici che bussano alla porta per effettuare un controllo sui contatori.

I segnali da attenzionare e denunciare

Se l’anziano si trova invece  a dipendere da altri occorre sventare il rischio di maltrattamenti e abusi cui si può essere incapaci di opporsi o di denunciare. La prevaricazione nei confronti dell’anziano può essere fisica, ma anche psicologica ( umiliazioni e denigrazioni). I segnali da attenzionare e denunciare alle autorità competenti sono: ferite (bruciature, graffi, morsicature, ecchimosi), lunghi periodi di isolamento, grida, richieste di aiuto, tracce di malnutrizione, scarsa igiene della persona, ansia e panico in presenza di determinate persone. Ma anche le case di riposo possono rappresentare un rischio: immagini inequivocabili di maltrattamenti, quelle riprese dalle telecamere nascoste della polizia, che stridono con i sorrisi e i momenti di gioia celebrati sulla pagina Facebook della struttura.

Le Regole per scegliere la migliore residenza

Ecco allora 10 regole per scegliere la migliore residenza: 1) se la persona non è più autosufficiente, può rivolgersi, anche tramite un famigliare, alle residenze sanitarie assistenziali (RSA). Se la persona non fosse in grado di sostenere i costi del ricovero, può rivolgersi all’assistente sociale del Comune di residenza che fornirà tutte le indicazioni de caso; 2) la struttura deve possedere le autorizzazioni necessarie e operare in regime di accreditamento; 3) verificare la presenza della struttura negli elenchi regionali o comunali di competenza; 4) accertatevi che al momento dell’ingresso la persona sia valutata dai medici della struttura e sia predisposto un piano di assistenza individuale; 5) ogni casa di riposo deve consegnarvi una Carta dei Servizi che indica prestazioni e costi; 6) l’ubicazione della struttura è molto importante: una sistemazione lontana porta l’anziano a vivere una sorta di “migrazione” forzata, con pesanti conseguenze sul piano psicologico; 7) verificate quali figure specialistiche, mediche e infermieristiche siano presenti nella struttura e le loro modalità operative (sulle 24 ore, solo in alcuni orari della giornata oppure a chiamata); 8) il servizio mensa deve fornire pasti adeguati alle esigenze nutrizionali della persona anziana ed è importante che, in casi di bisogno, l’ospite sia assistito durante i pasti; 9) controllate se la struttura fornisce anche un servizio religioso, di solito molto apprezzato dagli anziani; 10) verificate che il volontariato del territorio acceda alla struttura: è importante, non solo perché si occupa di intrattenere e favorire la socializzazione, ma perché garantisce una presenza attenta e costante di monitoraggio.