L’ iniziativa é di Ron Jenkins, professore di teatro della Wesleyan University di New York, figlio di una venafrana trasferitasi negli Stati Uniti e sposatasi con un americano
Al momento non c’é nulla di ufficiale, ma il fatto stesso che se ne parli sta a testimoniare che l’argomento è di quelli validi e come tale da portare avanti. Trattasi di tutto quanto ruota intorno alla vicenda storica, sociale ed umana dell’allora bandito di Monte Cesima, borgata di Roccapipirozzi Alta del Comune di Sesto Campano, Agostino Martone, da anni scomparso e che dal 1947 al 1950 imperversò con la propria banda nel territorio e sui monti dell’estremo Molise occidentale e del Casertano altissimo spadroneggiando in lungo e in largo, impossessandosi di tutto e di più, ed incutendo paura e terrore a 360°. Divenne ben presto, Martone, una sorta di inarrivabile ed intoccabile primula bianca, sino alla sua cattura avvenuta tra le querce di Monte Cesima, dove aveva stabilito il proprio centro di potere assieme alla banda che capeggiava. Per la sua cattura, si ricorda, si mobilitarono in massa tutte le forze dell’ordine dell’epoca, data la nomea assunta dal bandito, e non fu facile fermarlo nonostante i tanti colpi di arma da fuoco che l’avevano raggiunto. Della vicenda di siffatto personaggio si sta interessando da qualche tempo l’italo/americano Ron Jenkins, professore di teatro e docente alla Wesleyan University di Washington, figlio di una venafrana trasferitasi decenni addietro negli Usa dove sposò un americano da cui ebbe Ron, il quale tra l’altro ha appena offerto gratuitamente la propria professionalità per l’allestimento dell’Opera di San Nicandro, il dramma sacro su vita e martirio dei Santi Martiri di Venafro Nicandro, Marciano e Daria, che tanto successo popolare ha avuto nell’opinione pubblica venafrana. Il docente a stelle e strisce, tanto attaccato alle origini da aver dato il nome di Nicandro ad un proprio figlio in omaggio al Patrono della città natale di sua madre, appresa la storia del Bandito Martone da quanto ne ha scritto il pubblicista venafrano Tonino Atella in “Il Bandito”, ne è rimasto colpito al punto tale da pensare immediatamente ad un lavoro teatrale negli Usa. “Interessantissimo ed assai coinvolgente tutto quanto ruota intorno al bandito di Monte Cesima -spiega Ron, persona assai affabile- per cui sto pensando ad una proposta teatrale da suggerire all’Università in cui insegno negli Usa per far conoscere le vicende del Molise nell’immediato secondo dopo guerra, periodo in cui Agostino Martone ebbe un ruolo sociale e storico di primissimo piano. Il libro di Atella è assai minuzioso, dettagliato ed interessante e penso che partirò da tale testo per portare in scena il personaggio di Agostino Martone e tutto quanto ruota attorno a lui. Presto contatterò la vedova, la signora Ilda, che mi dicono viva a Roccapipirozzi alta, per chiederle di poter leggere i manoscritti del bandito da cui Atella trasse il proprio lavoro editoriale. Ho bisogno di tali manoscritti per conferire il massimo della veridicità alla storia, alle vicende ed al personaggio di Agostino Martone. Se sarò messo nelle condizioni ideali per lavorare, penso di poter allestire un lavoro teatrale interessante e in grado di far conoscere il Molise dei decenni andati anche oltre oceano, riproponendolo ai tanti molisani espatriati negli Usa dove vivono da anni con figli e nipoti”. “Il Bandito” di Atella e vicende e personaggi in esso narrati, in primis Agostino Martone, si apprestano quindi a varcare l’oceano. Un modo nuovo, ma indubbiamente interessante, per far conoscere a tanti la terra del Molise e i personaggi che l’hanno vissuta.