Il consigliere regionale: “Bastava un’anticipazione di cassa e un appalto urgente. Probabilmente c’è qualcuno che quelle cucine non vuole farle”
Campobasso. “Adesso pensano al sit-in, ma quando c’era da lottare per il territorio loro dove stavano? La verità è che le cucine dell’Alberghiero di Agnone non vogliono farle. Forse qualche esponente isernino che siede ai vertici della Provincia non gradisce. Noi abbiamo fatto la nostra parte: ho strappato, insieme all’assessore Niro, il finanziamento che la Provincia voleva. Eppure i lavori sono lontani dal partire. Tra poco più di due settimane i ragazzi saranno in classe, ma anche quest’anno senza la possibilità di utilizzare le cucine. Un dettaglio non da poco visto che stiamo parlando di un istituto superiore a indirizzo Alberghiero!” tuona Andrea Di Lucente, consigliere regionale dell’Alto Molise.
L’esponente dei Popolari per l’Italia, grazie alla sensibilità dell’assessore al ramo, Vincenzo Niro, ha ottenuto un finanziamento di 165mila euro chiedendo la riprogrammazione di fondi comunitari. Una procedura lunga che è stata costantemente monitorata.
“I soldi ci sono, non capisco quali possano essere i problemi da parte della Provincia di Isernia – chiede Di Lucente -. Ho letto quanto dichiarato dal vicesindaco di Agnone, Linda Marcovecchio, che è anche consigliere provinciale. Mi meraviglia il fatto che non si sia spesa per il proprio territorio.
La Provincia di Isernia avrebbe potuto fare un’anticipazione di cassa visto che ha chiuso con un avanzo di amministrazione di poco più di 900mila euro. Con quei soldi è stato scelto di pagare altro. Evidentemente l’Alberghiero di Agnone per loro non era una priorità. Ripeto: sarebbe stata solo un’anticipazione di cassa visto che dalla Regione quei soldi sarebbero arrivati di lì a poco.
Invece di risolvere i problemi i rappresentati altomolisani in Provincia preferiscono fare polemiche. Quando è toccato a loro votare per chiedere che ci fosse un’anticipazione di cassa perché non lo hanno fatto? Perché il presidente in carica dopo l’approvazione del bilancio, ovvero Di Pasquale, non ha assunto questa scelta di indirizzo politico in risposta alle istanze del territorio? E poi, la domanda che immagino prema di più gli studenti: esiste un progetto? E’ stato prodotto qualcosa oltre a fiumi di inutili polemiche da parte di chi avrebbe potuto risolvere il problema a marzo dello scorso anno?
A fare polemica sono buoni tutti. A risolvere i problemi e ad assumersi le responsabilità pare di no”.