Dal recente confronto al “Pilla” di Venafro le ragioni del Si e quelle del No in vista dell’imminente referendum costituzionale

Prospettato dal pubblico anche il rischio di un massiccio astensionismo, quale prova del disamore di tanti per il mondo politico che deve recuperare in efficienza ed onestà

Un confronto/contraddittorio che ha messo l’una contro l’altra, ma in forma assolutamente democratica, le tesi delle opposte tendenze, vale a dire quelle del Si e del No, relativamente all’imminente referendum costituzionale di dicembre. Si è tenuto, com’è noto, al Circolo “Pilla” di Venafro ed ha visto sostenere il Si da parte dell’on. Venittelli ed esprimersi per il No l’ex Presidente del Consiglio Regionale, D’Ambrosio. Non sono mancati nella circostanza interventi ed approfondimenti da parte del pubblico che hanno arricchito dibattito e tema sul tappeto, ossia il cambiamento o meno della Carta Costituzionale. In estrema sintesi quanto emerso dagli interventi della parlamentare e dell’ex politico molisano : l’on. Venittelli nel suo dire ad ampio spettro ha ribadito quello che rappresenta uno dei “cavalli di battaglia” dei fautori del Si, vale a dire la necessità di snellire le procedure legislative delle Camere per far camminare più speditamente il Paese. Ergo, l’urgenza di apportare modifiche sostanziale alla Carta Costituzionale e di riflesso al futuro Senato della Repubblica perché non sia di freno alle nuove istanze dell’Italia. Di contro D’Ambrosio ha parlato della opportunità di conservare lo stato delle cose per garantire alle istituzioni, e quindi al cittadino, il massimo della democrazia e della partecipazione, senza forbici o tagli di sorta. “Del resto -si è chiesto ed ha chiesto al pubblico l’ex amministratore regionale- perché avere fretta di fare le cose in ambito legislativo, quando invece occorre il tempo giusto e necessario per non sbagliare e fare bene ?”. Dal pubblico, come detto, non sono mancate osservazioni consistenti, a partire dal disamore di tanti per la politica sino alla possibilità di un massiccio astensionismo in occasione di tale referendum costituzionale. “Tutti abbiamo il dovere di contribuire a che le cose cambino -è stato asserito dai presenti al “Pilla”- tornando a riavvicinare i giovani alla politica, dalla quale le nuove generazioni si sono tantissimo allontanate. Per farlo c’è però bisogno di recuperare in efficienza ed onestà. Alla luce di tutto quanto non è remoto il rischio di un massiccio astensionismo al prossimo referendum costituzionale, che sarebbe un fallimento per tutti”.

Tonino Atella