Gent. Presidente Francesco Roberti

Ing. Antonio Libero Bucci
Presidente del Comitato per l’Aggregazione della Provincia di Isernia alla Regione Abruzzo

Apprendo da un suo intervento in replica all’ottimo servizio della dott/ssa Gabanelli nella trasmissione di La7, Data Room, che le argomentazioni numeriche addotte dalla scrupolosa giornalista, unitamente alla nascita del Comitato di liberi cittadini di cui mi onoro di essere Presidente, hanno provocato in lei moti emotivi di malessere e risentimento.
Addirittura che le tesi sostenute e comprovate da cifre e dati dalla professionalmente ineccepibile giornalista, hanno offesa la sua e l’altrui sensibilità.
Ma i numeri sono numeri gentile Presidente e lei da ingegnere sa che i numeri hanno la funzione di rappresentare il quadro di una situazione, e non hanno l’ambire nè il potere di offendere nessuno.
I numeri inoltre si confutano con altri numeri e cifre che vanno in direzione opposta, e non con alzate di scudi ed accorate o penose giaculatorie.
Si chiede poi, e di questo si meraviglia, come mai ci sia gente che mette in discussione l’esistenza di una regione così meravigliosa come quella da lei presieduta, addirittura proponendo un referendum che ha lo scopo di rendere possibile il ritorno alla regione Abruzzo e Molise, dando potere decisionale, come prescritto dalla Costituzione pensi un po, alla gente.
Si preoccupa quindi già ora di cercare cavilli di natura procedimentale per neutralizzare, deviare e quindi annullare la volontà popolare, comunque espressa da un esito referendario, le ricordo massima espressione di sovranità.
Questa sua dichiarata intenzionalità mi creda non le fa onore e non è certo degna di chi riveste un ruolo che richiede una elevata sensibilità per la democrazia ed il sacro rispetto della volontà popolare, che potrebbe essere ben differente da quella immaginata nei ristretti circoli della politica regionale, da lei evidentemente assiduamente frequentati.
Inoltre si chiede come mai esista gente che gratuitamente e disinteressatamente si attiva per dar seguito alle proprie convinzioni.
Mi rendo conto che l’esistenza di umani simili deve essere stata una scoperta nuova imprevista ed imprevedibile, e di cio mi rammarico e mi dolgo.
Evidentemente la gratuità dell’impegno civile disinteressato non la convince e non è una prassi che rientra nei suoi schemi, giacchè non può certo sostenere che il suo filantropico impegno profuso con tanta abnegazione per il bene di questa terra, sia reso gratuitamente o sia poco o mal retribuito.
Inoltre le partecipo la sgradevole sensazione, ed il lieve retrogusto di minaccia percepibile nella lettura della sua replica, anch’essa non certo compatibile con il ruolo di un governatore di una regione che appartiene ad uno stato democratico in epoca post medioevale.