Il Consigliere delegato per il servizio idrico integrato della Regione Molise Avv. Massimo Sabusco chiarisce la posizione della regione Molise, sul tema della cessione delle acque del Liscione alla Capitanata. Prima le esigenze degli agricoltori molisano, poi il resto…

<<È quanto mai opportuno fare un pò di chiarezza sulla iniziativa di lunedì scorso presso il
Consiglio regionale della Puglia, per evitare ogni forma di strumentalizzazione su un tema,
quello delle risorse idriche, che deve essere affrontato senza posizioni preconcette o di parte.
Alcune dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa molisani anche da parte di politici regionali non fanno certo chiarezza, anzi contribuiscono a confondere i termini della questione. Non si possono onestamente mettere insieme temi che certo hanno tutti a che fare con il tema dell’acqua ma che afferiscono a diversi livelli di governance.
In particolare, la riunione di lunedì a Bari si inquadra nel più ampio contesto dei trasferimenti interregionali di risorsa idrica ed è stata convocata in virtù di quella collaborazione istituzionale che deve contraddistinguere ogni amministrazione pubblica.
La regione Puglia ed in particolare la provincia di Foggia, territorio notoriamente a vocazione agricola, detto anche il granaio d’Italia, sta vivendo una delle crisi idriche più devastanti degli ultimi anni con ricadute negative sull’intera economia della Capitanata. Per il 2025 si stimano perdite economiche a causa della carenza idrica di circa 1,4 miliardi di euro su un fatturato totale di circa 7 miliardi di euro.
Alla luce di tale situazione, la V Commissione consiliare della Regione Puglia ha convocato una serie di soggetti istituzionali tra cui la Regione Molise per prospettare una qualche soluzione possibile.
La proposta avanzata dai consiglieri regionali pugliesi, rispecchiando quella del Governatore
Emiliano, è stata quella di richiedere al Governo nazionale un finanziamento per la
realizzazione di tutte quelle infrastrutture necessarie per l’utilizzo della parte di risorsa idrica invasata nella Diga del Liscione che, in alcuni periodi dell’anno, viene fatta defluire verso il mare a causa del raggiungimento dell’altezza massima di invaso della stessa diga.
La Regione Molise certo non può opporsi aprioristicamente rispetto alla proposta di utilizzo di un surplus di risorsa, che contrariamente andrebbe persa nel mare.
Ma nello stesso tempo, ed è stata questa la linea espressa dalla Regione Molise durante la
riunione, tale eventualità non può prescindere, da un lato, dall’acquisizione di dati tecnici utili alla comprensione della reale possibilità di utilizzo di un surplus di risorsa e, dall’altro, dalla necessità di realizzare una infrastruttura che prima di arrivare in territorio pugliese permetta in via prioritaria di utilizzare tale surplus per i territori molisani a vocazione agricola.

Si stima che una tale infrastruttura possa consentire un incremento della superficie irrigata molisana di circa 6000 ettari.

Sul primo punto, è evidente che, un eventuale intervento di trasferimento di risorsa dal Molise verso la Puglia necessita di approfondimenti in merito alle disponibilità idriche per il
trasferimento, tenuto conto dei fabbisogni idrici delle aree già servite, la qualità delle risorse idriche da utilizzare e le eventuali soluzioni progettuali da adottare; a tale scopo, si rende necessario condurre una serie di attività e analisi, anche attraverso campagne di monitoraggio in campo, che attengono al rafforzamento del quadro conoscitivo e alla conseguente valutazione tecnica, economica e gestionale. Peraltro, tale attività è già in corso di affidamento da parte dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale. Solo con dati certi ed attendibili sarà possibile effettuare la migliore scelta per dotare prioritariamente il territorio molisano di quelle infrastrutture necessarie ad uno sviluppo concreto del comparto agricolo e, a valle, di offrire ai territori confinanti pugliesi la resilienza necessaria ad affrontare periodi di crisi sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici in corso.

La Regione Molise è pienamente consapevole della importanza di una risorsa essenziale allo
sviluppo del territorio ma proprio per questo è determinata a costituire quelle indispensabili
sinergie e forme solidaristiche con i territori confinanti a beneficio dell’intera collettività
regionale>>.