di Pietro Tonti
E’ scattato l’allarme con tanto di comunicato dell’amministrazione comunale di Fornelli. E’ il primo caso nel paese della Valle del Volturno da inizio pandemia di coronavirus. Meno male che è arrivato, tutti erano preoccupati, ma come Filignano ha positivi, Forli del Sannio anche, perfino Pesche e noi no. A parte il sarcasmo, i casi dei paesi citati sono riconducibili a persone giunte dall’estero, da ritorni dalle vacanze, ma il caso di Fornelli si discosta da ogni previsione di rischio, in quanto non si tratta di una persona proveniente dall’estero. Nessuno dei suoi familiari è andato in vacanza in Italia o all’estero, o quantomeno la persona positiva. Non si tratta di una persona che si vede spesso nel paese, anzi non ama uscire di casa. E’ una signora che non ha contatti con nessuno tranne con i suoi più stretti familiari, allora dove ha contratto questa positività vi chiederete?
Forse in qualche studio medico per accertamenti recenti, questa potrebbe essere una strada percorribile per offrire un alibi alla positività. Ma se non fosse stata sottoposta a tampone proprio in ospedale per degli accertamenti – come oggi è obbligatorio – nessuno si sarebbe accorto di questa positività al covid 19 e senza clamore alcuno, nessuno avrebbe avuto da ridire e, con probabilità matematica, anche i suoi più stretti familiari, sottoposti ai test per comprendere se anche loro siano positivi, se vi è quindi un nuovo cluster epidemiologico di positivi, badate bene “non malati” solo positivi, non avrebbero magari sviluppato alcun sintomo, come non lo avrebbero avuto le persone che frequentano quotidianamente, o forse no? Chi può saperlo?
Cosa sta accadendo? E’ oramai fuori dubbio che le positività al covid sono direttamente proporzionate al numero di tamponi che si realizzano. Più tamponi si fanno e proporzionalmente si scovano più positivi. Non vorremmo che sia una caccia alle streghe, in quanto di malati veri positivi ricoverati ne sono davvero pochi, anzi quasi nessuno ha bisogno di cure in questo momento e chi presenta dei sintomi può curarsi a casa con dei farmaci, come se fosse una comune influenza. Certamente rispetto all’inizio pandemia, la sanità ha fatto passi da giganti e si è adeguata.
Il caso di Fornelli fa scoprire l’aspetto più inconsueto e imprevedibile del rischio, in quanto anche se una signora insospettabile possa aver contratto il virus, allora possiamo essere tutti positivi, o la maggior parte di noi lo è e non ne ha consapevolezza, semplicemente perché non si è mai sottoposta ad un test.
Allora ben venga il distanziamento sociale, mascherine e disinfettanti vari, ma attenzione, a questo punto, senza ulteriori indugi, nel Molise, sottoponiamoci tutti ai test, per una maggiore tranquillità, non si sa mai, di coronavirus o con il coronavirus si muore: ogni tanto.