di Claudia Mistichelli
Campobasso – C’è qualcosa di incomprensibile nel dare in gestione ai privati la cosa pubblica. Un esempio sono i parcheggi a pagamento, praticamente, i gestori delle macchinette che erogano i ticket, riscuotono la maggior parte delle quote versate. Se facciamo due conti su un minimo di 500 parcheggi a pagamento, con un costo medio di 1 euro, il gestore incassa circa 150.000 (centocinquantamila) euro al mese. Di questi soldi solo una minima quota resta al Comune, quindi, i nostri sacrifici non servono a rimpinguare neanche le casse della nostra città. Stesso dicasi per la casetta dell’acqua, con la quale, un gestore privato preleva acqua comunale e la rivende frizzantina. Praticamente si paga la stessa acqua che sgorga dai rubinetti di casa, con la differenza, che bisogna caricarsi di bottiglie di vetro (quindi ci vorrà l’auto visto il peso delle stesse) con lo scopo di non inquinare l’ambiente.
Ci assicurano che quest’acqua verrà filtrata in maniera particolare per renderla migliore, quindi una domanda viene spontanea, quella dei rubinetti, non è altrettanto buona? Ancora, i costi dell’impianto, dell’elettricità, sono a carico della comunità che già usufruisce della stessa acqua nelle proprie case?
Insomma, speriamo che almeno il costo dell’occupazione di suolo della macchinetta, sia congruo a quello relativo all’acqua, che il gestore privato, preleverà dall’acquedotto pubblico.