Penurie idriche consistenti anche a Venafro, con problemi soprattutto per le sorgenti della pianura. Da queste sgorga da secoli acqua purissima e fresca che da sempre alimenta gli orti della città, consentendo la produzione degli storici ortaggi e delle saporitissime verdure venafrane, vanto della terra e del territorio locali.
Da qualche settimana però, ed eccoci all’attualità dei problemi di questa caldissima estate 2017, la maggior parte di tali sorgenti sono del tutto prosciugate con polvere e pietre là dove prima c’era tantissima ed utile acqua sorgiva. Gli orticoltori, alias gli ortolani, sono così nell’impossibilità materiale di attingere la preziosa risorsa idrica sorgiva per innaffiare orti e colture, per cui sono costretti a prelevare acqua dal fiume San Bartolomeo, che nasce a Venafro e che nel suo altissimo corso attraversa buona parte degli storici orti cittadini, per innaffiare orti e colture. “Stiamo rimediando alla meglio con l’acqua del San Bartolomeo –spiega uno di tali ortolani – ma tutt’altra cosa era l’acqua delle sorgenti della pianura.
Queste purtroppo sono del tutto a secco e senza una goccia d’acqua, per cui non ci restano che le acque fluviali del San Bartolomeo. Non sempre però il fiume è vicinissimo agli orti e non sempre è possibile captare dal San Bartolomeo. Ed intanto la siccità non accenna a rientrare”.
Tonino Atella