Non passa giorno che non scopriamo che questo POS non piace davvero a nessuno. Fra minacciate manifestazioni di piazza, preannunciati ricorsi in tribunale e ripresa delle iniziative sindacali, c’è da giurarci, la vicenda sanità dopo le settimane di ‘fermo biologico’ per le ferie, in autunno tornerà ad esplodere.
“Anche per la Uil questo è un piano sanitario che limita il Molise! Bisogna avere il coraggio di invertire la rotta guardando ad una programmazione di medio e lungo termine che sappia cogliere le opportunità e non distruggerle, attraverso una seria riorganizzazione del Sistema sanitario regionale che punti alla qualità. Secondo noi è urgente mettere a sistema un nuovo e strategico Piano sanitario, correggendo gli errori del passato, un piano che utilizzi tutte le opportunità per il rafforzamento del servizio sanitario in Molise.” Questa l’opinione di Tecla Boccardo, leader sindacale molisana.
“La sanità è anzitutto assistenza e cura, è tutela dei diritti dei cittadini che va assicurata qui, in modo efficiente, con il potenziamento della medicina territoriale e una rete ospedaliera funzionale e integrata valorizzando le eccellenze. Ma non bisogna dimenticare che la sanità è anche la più grande azienda del Molise, che ha il maggior numero di occupati, migliaia di lavoratori professionalizzati a cui si aggiungono quelli dell’indotto. Riaffermarne la qualità, puntare alle eccellenze, allargarne l’offerta risponde meglio alla domanda di salute dei molisani, ma soprattutto può incrementare la mobilità attiva che è un moltiplicatore di posti di lavoro.” Questa la sfida che segnala il Sindacato. “Se cittadini di altre regioni vengono da noi a curarsi, convinti dalla qualità della nostra rete ospedaliera pubblica o accreditata e si riduce invece il numero dei molisani che emigrano in cerca di cure, questo crea da noi un aumento dei posti di lavoro, sviluppa l’indotto, evita che le risorse regionali creino ricchezza altrove, attira qui soldi da altre regioni. Dobbiamo offrire noi agli abitanti di Abruzzo , Campania, Puglia le nostre eccellenze, altro che ospedali costruiti poco oltre i nostri confini regionali! E basta molisani costretti ad elemosinare un posto letto altrove. È una battaglia, quella che è in corso, sulla mobilità sanitaria. Occorre accettare la sfida tutti insieme, come pare che anche la Regione voglia fare, e giocarsela con determinazione fino in fondo, ma per vincere è necessario approntare da subito un nuovo POS. Puntare all’aumento della mobilità attiva è la sfida!
“Anche per questo va fortemente difesa la sanità tutta molisana, pubblica, accreditata o privata che sia. Dobbiamo alzare gli occhi dagli sterili calcoli matematici e impegnarci a trasformare la nostra sanità in un sistema sanitario efficiente ed efficace che produce salute e benessere, qualità e quantità di posti di lavoro, entrate economiche per il bilancio regionale.”
Le ricette della Uil Molise sono note. Un sistema che coinvolga tutti gli attori del servizio sanitario, un sistema a rete unica che parta della medicina sul territorio, con un sistema ospedaliero funzionale e integrato tra pubblico e accreditato. Recupero delle inefficienze, eliminazione di sprechi e sperperi come, ad esempio, la spesa per la farmaceutica, i contratti per la manutenzione della strumentazione (che nella sanità pubblica costa il triplo delle strutture private ), la mobilità passiva .
“Solo con una sanità complessivamente ripensata e una ritrovata qualità del nostro sistema sanitario pubblico e accreditato, avremo quel potenziamento di strutture e capacità di attrarre noi pazienti da fuori regione e incrementare la mobilità attiva.”
Boccardo avanza, in proposito, alcune proposte concrete: “Vanno recuperati i circa duecento posti letto che già ci spettano rispetto al parametro del decreto Balduzzi e alla premialità per la mobilità attiva fatta in particolare dalle strutture accreditate (anche solo questo vuol dire un centinaio di posti di lavoro in più, per non calcolare l’indotto…). Proponiamo di utilizzare le cospicue risorse finanziarie dell’Obiettivo tematico 11 dei Fondi strutturali la realizzazione di partnership pubblico-privato (come da anni si fa in Veneto o in Lombardia) per rinnovare e rafforzare la rete ospedaliera e potenziare la dotazione di apparecchiature tecnologiche e per una sanità di qualità e all’avanguardia che può essere fiore all’occhiello e orgoglio dei Molisani, è un peccato continuare a perdere queste risorse per colpa di una visione miope!”
“Non riusciamo a vedere il bosco per colpa degli alberi. Cioè: non cogliamo la visione complessiva persi come siamo ad inseguire le emergenze, ad aggiustare i dettagli, a sistemare questi o quei conti economici o piccoli interessi di bottega! Invece, solo se sapremo progettare in grande, anche in materia di sanità, senza pretestuose divisioni o ideologiche contrapposizioni, garantiremo il futuro della nostra identità, l’autorevolezza del Molise, un futuro di tutele e benessere alle nostre popolazioni, poiché, ne siamo certi lo sviluppo passa anche per la sanità!