Il dibattito sulla Sanità di questi giorni è scivolato sulla sovrapposizione delle competenze tra Stato e Regioni, ma il nostro intervento in Aula ha voluto soprattutto aprire la strada agli aspetti di illogicità, e quindi di illegittimità, dell’iter legislativo che ha visto approvare il Programma operativo straordinario regionale da parte del governo nazionale. Una forzatura che in un sol colpo ha scavalcato il Consiglio regionale e la volontà di migliaia di cittadini.
Se è vero che in tema Sanità il Consiglio regionale è già stato esautorato una prima volta con il Commissariamento, è altrettanto vero che non possiamo accettare passivamente lo svilimento dell’assemblea. Il Programma operativo sanitario appare carente a livello di contenuti, è frutto di un metodo più che discutibile ed è pieno di aspetti in contrasto con un’altra legge dello Stato nella stessa materia, il cosiddetto Decreto Balduzzi che regola e definisce gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera.
Il Programma operativo confligge con il ‘Balduzzi’, ad esempio, sul modello organizzativo sanitario di riferimento, sulla fumosa integrazione pubblico-privato e su aspetti più specifici come il numero dei posti letto da assegnare. Questioni che possono aprire la strada alla illegittimità dell’articolo 34bis che ha reso legge il Programma operativo. Proprio per questo non abbiamo ostacolato la mozione presentata da Michele Iorio che punta sul ricorso in Corte costituzionale.
Ma visti i tempi biblici della giustizia italiana soprattutto su tali controversie, abbiamo anche deciso di percorrere una strada parallela e che quindi non esclude quella del ricorso.
Il MoVimento 5 Stelle Molise ha infatti presentato una mozione che impegnava il governatore e commissario ad acta, Paolo di Laura Frattura, a farsi promotore presso il governo nazionale di qualsiasi iniziativa di carattere legislativo che consentisse l’abrogazione dell’articolo 34bis. Purtroppo, però, ancora una volta abbiamo registrato che il Consiglio regionale è a favore di una Sanità più equa e più rispondente ai bisogni dei cittadini soltanto a parole e non con i fatti.