di Pietro Tonti

Il Molise, viene paragonato spesso all’Islanda, sia per l’estensione del territorio, sia per i colori che caratterizzano la nostra regione che per il numero di abitanti circa 300.000, gli stessi della nostra piccola terra.

L’Islanda non dispone di ferrovie, né tranvie o reti di metropolitana. L’unica ferrovia esistente fu costruita all’inizio del XX secolo per il trasporto merci, e smantellata pochi anni dopo. Di essa restano 2 piccole locomotive a vapore conservate in un museo di Reykjavík.

In tutte le zone abitate sono presenti aziende pubbliche e private che gestiscono trasporti urbani, suburbani, interurbani e turistici esercitati con autobus.

Veniamo al Molise, in cui la sperimentazione della rete ferroviaria dura da quando si inaugurò la prima tratta Vinchiaturo – Bosco Redole, il 2 luglio del 1882 e ancora oggi non si vede una soluzione ottimale ad una tratta sempre in affanno con treni spesso in panne, o con ritardi abissali.

Se parliamo dei costi di gestione assurdi ed ingiustificabili, con il nervo scoperto dei passeggeri trattati come bestiame da macello, stipati in carrozze senza aria condizionata e con toilette sempre fuori servizio.

La rete ferroviaria del Molise conta 265 km di linee quasi tutte a binario unico e non elettrificate, servite da 28 stazioni; 1 stazione è classificata come gold e 4 come silver, risultando quindi le principali della regione.

 Negli ultimi anni vi è stato un decadimento talmente evidente, delle ferrovie molisane che si potrebbe pensare di chiuderle definitivamente, soprattutto considerando il fatto che quotidianamente sono costretti ad intervenire pullman sostitutivi, in soccorso dei passeggeri lasciati, dalle locomotive nei boschi e lontani spesso dalle stazioni.

La Carta dei Servizi 2017 della Direzione Regionale Molise Trenitalia intrisa di belle prospettive, dissentite totalmente, vista la vetustà dei locomotori diesel, 5 rientranti tra gli undici e quindici anni di onesto servizio e 17 vecchi di oltre 15 anni, per un totale di 22 locomotive votate alla pensione.

Se osserviamo invece il traffico ferroviario, ci convinciamo che delle ferrovie molisane se ne potrebbe davvero fare a meno, visto che gli unici trasporti efficienti – sempre forniti da Trenitalia – sono quelli dei servizi autobus integrativi per l’offerta alle aree e le fasce orarie a domanda più debole, o per i bus sostitutivi – come abbiamo accennato – quotidianamente forniti per sopperire ai blocchi dei locomotori in panne.

 

OFFERTA TRENITALIA NEL MOLISE: I NUMERI

Treni per giorno feriale: 26

Corse Bus giorno feriale: 37

Mezzi leggeri termici: 22

Viaggiatori giorno feriale: 4.000

Passeggeri anno: 1.300.000

Località servite: 18

 Tot. biglietterie e PVT: 406

 Self service 11

Con questi dati è facilmente intuibile che portando a 80 i pullman al giorno per le diverse destinazioni di copertura, in cui ogni Bus, avendo la capienza di 50 posti, si coprirebbero totalmente le esigenze di mobilità, dei 4.000 passeggeri che ogni giorno sono costretti ad interminabili attese sui treni antidiluviani molisani.

Vi è un aggravante per cui o su rotaie o su bus i costi per l’amministrazione regionale sarebbero sicuramente minori o nella peggiore delle ipotesi uguali a quelli che già sostiene.

  Poiché il ricavo derivato dalla vendita dei biglietti/abbonamenti secondo la tariffa regionale non copre il costo effettivo del servizio reso – il viaggiatore contribuisce solo ad una parte del servizio prodotto da Trenitalia – la Regione versa a Trenitalia, a titolo di corrispettivo, quella parte del costo del servizio non coperta dalla sola vendita dei titoli di viaggio.

E LA TRATTA CAIANELLO – CAMPOBASSO – TERMOLI COSA DIVERREBBE?

 Far diventare la tratta a binario unico, Caianello – Campobasso- Termoli   turistica storica, da integrare a quella già esistente della Transiberiana d’Italia della tratta Isernia – Sulmona.

Locomotive storiche a vapore e tanto turismo che nel corso degli ultimi anni si è rivelato un ottimo business che funziona e andrebbe potenziato.

E così come l’Islanda il Molise potrebbe vantare almeno un problema in meno, quello del trasporto, divenuto intollerabile e grottesco, al limite della decenza.