Riportiamo la nota inviata dal Segretario Provinciale del Sindacato CSA/FIADEL.
In merito alla sconcertante notizia apparsa su un quotidiano locale del 26.05.2017 dal titolo “SPESE LEGALI, CASTIELLO DENUNCIA IL COMUNE …” questo Sindacato CSA ribadisce la sua richiesta, unita a quella del PCL MOLISE, affinché il Comune di Isernia revochi per illegittimità le deliberazioni con le quali la ex Giunta Melogli attribuiva a se stessa ed ai suoi nominati senza concorso nella sfera burocratica (tra cui il sig. Castiello), il pagamento di decine di migliaia di euro per le asserite “spese legali” da loro privatamente sostenute quali inquisiti dal Tribunale di Isernia, per destinare tali fondi ai disoccupati e a finalità sociali.
In merito registriamo le affermazioni del tutto prive di senso e del tutto fuorvianti con cui il Castiello tenta di giustificare tali esosi esborsi comunali in suo favore.
In primo luogo, si ricorda che né lui né i suoi politici sodali erano al di sopra della legge, per cui quando si svolge una carica comunale causando mala gestio e la magistratura locale decide di indagare in merito, la responsabilità è personale e il Comune è addirittura parte lesa!
Secondo: il sig. Castiello forse non sa che il potere di attivare un’inchiesta giudiziaria è esclusivamente della magistratura per reati contro la Pubblica Amministrazione perseguibili d’ufficio; nel caso di Castiello e della ex Giunta Melogli, la magistratura ha ritenuto di dover indagare, tanto più che esistono processi in cui lo stesso Castiello è imputato per atti illeciti commessi quale “ex Comandante della P.U.” nominato senza concorso, (p.p. 58/2011 presso il Tribunale di Avellino e n.2572/2010 presso il Tribunale di Isernia).
Per non parlare della condanna comminata dalla Corte dei Conti del Molise per danno erariale (pubblica Sentenza n.32/2014 depositata il 12.05.2014) nella quale, così si valuta la condotta comunale del Castiello (stralcio testuale): “ai fini della configurabilità del danno erariale prospettato dal Requirente, la sussistenza dei requisiti fondanti l’azione di responsabilità rappresentati dall’esistenza del rapporto di servizio, dalla violazione degli obblighi da esso discendenti, nonché l’elemento psicologico (……) per la manifesta superficialità che ha connotato la condotta dei convenuti, contraria non solo alle norme di legge, ma anche a regole di azione ispirate ai consueti e consuetudinari canoni di correttezza e lealtà che, nel caso di specie, sono risultati violati.(…) “Il danno da disservizio si configura come un danno patrimoniale e consiste nel mancato raggiungimento delle utilità previste dalla legge, in base alla quantità e qualità delle risorse umane ed economiche…ben può essere correlato al decremento della produttività funzionale dell’Amministrazione e certamente genera un pregiudizio arrecato alla complessiva organizzazione della stessa”.
Inoltre il sig. Castiello, invece di diffondere gratuiti insulti e affermazioni prive di senso, piuttosto ha il dovere morale di riferire alla collettività (che lo ha pagato) se è coinvolto o meno anche nella famosa inchiesta LARUS e se sì per quale reato. Ed anche i giornalisti vogliano piuttosto fargli tale domanda.
E sul punto non sfugga anche la nostra richiesta che il Comune si costituisca parte civile.
Così come il Comune dovrebbe richiedere al suddetto Castiello il rimborso della somma di € 29.325,00 oltre interessi e danni, che come stabilito dall’ispettorato del MEF (relazione n.71290 del9/8/2012 pag.105-106), costituisce indebita erogazione comunale di cui ha fruito come asserito “assegno ad personam” . Ed è questo solo uno dei tanti esempi di iniziative prese dal Sindacato CSA e dal PCL di Isernia a difesa dell’interesse comunale. Altro che “rimborsi di spese legali” ! E’ il Comune di Isernia che da anni deve attivarsi per recuperare i danni subiti e non lo fa, nonostante i nostri solleciti !
Dunque non è vero che la posizione giudiziaria comunale del Castiello è “tutta oggetto di archiviazione” ; ma anche se per assurdo ciò fosse vero, non esiste nessun automatismo da cui farne derivare il diritto ad un rimborso di spese legali; come spiega anche la giurisprudenza da noi più volte citata, occorre valutare se la condotta tenuta, a prescindere dalla sua rilevanza penale, rientri o meno nella liceità amministrativa o erariale, e comunque sia riconducibile ai doveri correttezza.
Orbene tale valutazione nelle delibere della ex Giunta Melogli non è stata dimostrata, mentre v’è la dimostrazione contraria sopra evidenziata.
Altrettanto fuorviante è il fatto di sbandierare le presunte sentenze che avrebbero riconosciuto tali rimborsi di spese legali al Castiello ed altri: ciò non è avvenuto perché sussiste il diritto in base alla legge, ma solo perché nell’imminenza della scadenza elettorale del loro mandato, la ex Giunta Melogli e la sua sfera burocratica adottarono le famose delibere con cui si sono autoriconosciuti i detti ingenti rimborsi, vincolando così il Comune ed esponendolo alle suddette pretese. Quindi, è stata solo una decisione politica, spropositata, e non un atto vincolato dalla legge; anzi, come detto, ne abbiamo eccepito la illegittimità per quanto sopra.
In altri termini se queste delibere politiche non vengono revocate, come da aprile 2012 stiamo chiedendo unitamente al PCL MOLISE è chiaro che il Giudice dovrà riconoscere i rimborsi a questi soggetti prelevando dalle casse comunali decine di migliaia di euro.
Infine, contrariamente alle notizie non veritiere diffuse dal Castiello che si presenta come “vittima di calunnie” da parte degli oppositori sindacali e politici, va ricordato che è stato proprio il sodalizio di potere di cui faceva parte il Castiello stesso ad aggredire per via giudiziaria il segretario del Sindacato CSA e il coordinatore del PCL MOLISE, con assurde querele sulle legittime posizioni sociali e politiche da essi espresse, nonché a produrre una serie di procedimenti disciplinari – tutti annullati poiché illeciti – a carico del segretario del CSA, pur trincerati dietro l’uso del potere comunale; è evidente che questa deleteria attività antidemocratica con cui si tentava di censurare il dissenso e la proposta alternativa alla mala getsio comunale, a nostro avviso non aveva nulla aveva a che fare con l’interesse del Comune.
Pertanto questo sindacato CSA, unitamente al PCL di Isernia, aveva già richiesto ciò che ora ribadisce ancor dipiù:
1)- Revoca delle deliberazioni con cui la ex Giunta Melogli si autoriconobbe politicamente tali esborsi in favore dei propri membri e dei suoi fiduciari della sfera burocratica nominati senza concorso;
2)- Attivazione, anche ai fini interruttivi della prescrizione, del recupero delle somme già corrisposte per rimborsi di spese legali e delle indennità ad personam sopra dette;
3)- Costituzione di parte civile per ottenere il risarcimento danni in favore del Comune, nei procedimenti penali in cui il suddetto sig. Castiello è imputato.
Il Segretario Provinciale del Sindacato CSA/FIADEL
(Feliciantonio Di Schiavi)