Venafro osserva in silenzio e resta a riflettere sul futuro dei diretti interessati e della stessa comunità cittadina residente. Il riferimento è per i circa 150 neri africani tra i 20 e i 30 anni arrivati in città quali rifugiati, ospitati in appartamenti e villette private, e che trascorrono il tempo nei modi più disparati, inducendo i venafrani a restare ad osservarli, rimanendo perplessi su quanto accade. Cosa fanno tanti giovani di colore a Venafro ? Ovviamente non lavorano, ma si aggirano inoperosi e senza meta per l’abitato cittadino guardandosi intorno per far passare il tempo. Ad onor del vero a qualche … “mansione” si prodigano, ma non siamo affatto al top dei comportamenti. Infatti dal mattino in diversi sono soliti sostare dinanzi a farmacie, supermercati, aree commerciali più frequentate e negozi vari per chiedere l’elemosina, proponendo o il cappellino di stoffa o il bicchiere di plastica o il palmo della mano. Qualcuno si offre di portare alla macchina la busta con la spesa appena effettuata dalla casalinga, in modo da ricevere una qualche regalia. Altri, come detto, si aggirano in lungo e in largo, senza una meta precisa, non disdegnando di chiedere elemosine ai passanti. Altri ancora trovano una panchina vuota e vi si siedono, notano un muretto su cui poggiarsi e volentieri vi si fermano, ma altri fanno dell’altro che lascia senza parole : rovistano, isolatamente ma anche in due e in tre, nei cassonetti dell’immondizia sulle strade alla ricerca di qualcosa di utile per la loro persona o forse anche da mangiare. Rovistano a lungo senza alcuna remora, tirano fuori di tutto, esaminano e se ne impossessano, se lo ritengono di utilità. Viceversa rimettono ogni cosa nel cassonetto e passano oltre, ad altro contenitore di rifiuti su strade e piazze cittadine ! I venafrani su comportamenti siffatti : “Si deve andare avanti così all’infinito, senza soluzione e prospettiva alcuna ?”, è la domanda di tantissima gente. “Possibile mai continuare ad accogliere extracomunitari senza avere il benché minimo programma su come inserirli nel contesto sociale e renderli utili a loro stessi ed a noi tutti ? Preoccupa tantissimo siffatta mancanza di idee e prospettive da parte delle istituzioni preposte”.
Tonino Atella