In un periodo senza precedenti in termini di complessità e di incertezza rispetto al futuro, abbiamo la necessità di ripensare al nostro modo di lavorare e alla figura del leader, in contesti politici, lavorativi, sociali.
L’intelligenza emotiva è importante oggi più che mai, dice lo psicologo Goleman. Stiamo affrontando una nuova realtà, in cui le relazioni giocano un ruolo da protagonista. Maggiore è la nostra intelligenza emotiva, migliore sarà la nostra risposta di fronte a situazioni di stress, migliore il nostro umore e maggiore sarà la soddisfazione sia a livello personale che professionale con, un turnover ridotto, più sentimenti positivi, elevate performance, migliore salute fisica e mentale e un miglior clima all’interno dell’organizzazione.
L’intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere le proprie emozioni, quelle degli altri, gestire le proprie, e interagire in modo costruttivo con gli altri. Tutto ciò si traduce in precise competenze:
1) Aver consapevolezza di se stessi (sentimenti, emozioni, pensieri, modi di fare e comportarsi);
2) Autocontrollo (adattabilità, autoregolazione, capacità di definire e raggiungere obiettivi);
3) Coscienza sociale (riconoscimento ed empatia nei confronti degli altri membri del gruppo);
4) Gestione delle relazioni (capacità di ispirare e influenzare gli altri, di aiutarli agendo come un coach o un mentore, gestire i conflitti e lavorare in squadra). L’intelligenza emotiva quindi consente di realizzare il successo della leadership mediante due componenti.
La prima riguarda “l’interno”: i leader sono capaci prima di tutto di gestire bene se stessi, ovvero capacità di gestire emozioni contrastanti e spiacevoli, di mantenersi focalizzati sugli obiettivi anche durante le crisi e fortissima adattabilità.
La seconda riguarda l’ “esterno”, cioè la capacità di sintonizzarsi sulle altre persone del team, creare empatia con loro, capire come stanno, cosa pensano del progetto che si sta affrontando, le loro aspettative, risolvere i contrasti, far percepire il proprio interesse per loro.
Questo permette al leader di capire come comunicare, influenzare, guidare, coinvolgere al meglio, ottenendo così il massimo dal suo gruppo. Gli studi dimostrano che, in ambito lavorativo, più si sale nei livelli dell’organizzazione, più l’intelligenza emotiva è importante, infatti l’85% delle competenze considerate determinanti per definire un vero leader dipende dall’intelligenza emotiva.