O Vergine Annunziata di Casalciprano, fa che cessi, ora e ovunque, ogni guerra
di Luigi Fantini
Nei tempi attuali votati all’intelligenza artificiale e alle competenze digitali, accade sempre più spesso che quanto, sino a ieri, costituiva il paniere dei valori di riferimento per giovani e adulti, sia divenuto oggi di scarsa importanza, ovvero considerato e percepito come poco utile, se non addirittura, del tutto inutile o privo di senso. Basti pensare al rapporto tra genitori e figli, al valore educativo del no, all’importanza della cultura e dell’impegno nel sociale e così via discorrendo, per rendersi conto dei profondi cambiamenti in atto o, più opportunamente, di un passaggio d’epoca. Ciò nondimeno – anzi, direi soprattutto – in questa direzione, s’erge la sacralità del credo religioso che, da baluardo centrale di identità dei fedeli nei secoli andati, è oggi divenuto marginalità. E ciò, anche laddove, nel profondo di noi stessi, avvertiamo che riti e preghiere rinfrancano l’animo umano, donano gioia e ci connettono con la Fonte Suprema della vita: il divino. Quasi a dire con l’apostolo San Paolo: “non compio il bene che voglio e faccio il male che non voglio” Diviene allora necessario riscoprire la bellezza, nascosta e rigogliosa, di quanto stiamo mettendo da parte. L’esempio può essere quello delle processioni che, se partecipate e vissute in silenzio, con predisposizione all’intimo e autentico desiderio di incontrare l’Eterno, allora sì che assumono valore, che non potrà lasciarsi vincere dalla modernità, effimera e vocata al comune appiattimento delle idee di massa.
L’occasione per sperimentare che ciò sia ancora bello e possibile mi è capitato di viverlo nella festività della Vergine Annunziata che si celebra nel ridente paese di Casalciprano, museo a cielo aperto della Memoria Contadina Molisana e che, quest’anno, è caduta nel giorno della Domenica delle Palme. Accompagnato dalla banda musicale, un corteo silenzioso e orante di fedeli, guidato dal parroco don Antonio Di Franco, si è mosso per circa tre chilometri dalla locale Chiesa Madre di San Salvatore sino a raggiungere il plesso straordinario dove posa il Santuario Badiale della Madonna Annunziata, che una volta aveva il titolo di S. Maria in Castagneto e che è un luogo di particolare importanza per la storia del Molise in quanto di essa si interessarono papi, imperatori, imperatrici, abati e principi.
Grande devozione ha accompagnato la Vergine lungo il suggestivo percorso tra i boschi del medio Molise, presente nella bellissima statua lignea del 1200, capolavoro unico nel Molise.
Una domenica delle Palme in cui Maria, Vergine Annunziata – come ha ben concluso il parroco prima di impartire la benedizione finale – si fa da mediatrice che, nel giorno delle Palme, conduce a Dio tutti i suoi figli.
Ed è proprio la Vergine Annunziata che vogliamo ringraziare e lodare con le parole, suggestive e profonde, che furono preghiera nel periodo buio e difficile della pandemia da corona virus.
“Vergine Annunziata, Signora di Casalciprano, Madre del nostro Popolo, anche noi con te ci presentiamo davanti al Signore, piccoli e inermi, senza grandi forze, con pochi mezzi a disposizione per fronteggiare questa preoccupante pandemia. O Maria, tu che hai sperimentato nella tua vita la potenza dell’Altissimo e hai affrontato la fatica di aderire alle scelte di Dio, concedi che sia ravvivato in noi il dono dello Spirito Santo perché possiamo vincere le nostre paure e guarire dalla nostra cecità così da ottenere il dono della fede, il dono di fissare lo sguardo sul tuo figlio Gesù, luce che illumina ogni uomo. O Maria, abbiamo bisogno della luce della fede per compiere scelte efficaci e sapienti. La luce della carità per essere generosi nel servizio e nella solidarietà, la luce della scienza per coloro che sono impegnati nella ricerca scientifica e per coloro che amministrano il bene comune, la luce della perseveranza per i medici, infermieri, operatori sanitari, e per tanti volontari che, insieme, leniscono, in maniera davvero eroica, le sofferenze dei malati, la luce della speranza per chi sta chiuso nella ristrettezza della propria casa e sperimenta la paura per la precarietà della vita, la luce del mite volto del tuo Figlio, per coloro che non ce l’hanno fatta e dormono il sonno della pace. O Maria, vieni in soccorso alla nostra debolezza. Siamo come il giovane ricco: incapaci con la sola nostra intelligenza di scegliere la strada da percorrere. Oggi ci vogliamo immergere anche noi nel meraviglioso evento dell’Annunciazione. Vogliamo dire, assieme a te, che ci fidiamo di Dio, che confidiamo in Lui e come il cieco nato ci gettiamo ai piedi del tuo Figlio per dirgli: credo Signore, credo in te, e credo che per la materna intercessione di Maria ci salverai dai mali presenti che ci espongono a pericoli incalcolabili. Siamo affaticati ma sostieni, ti preghiamo, le nostre poche forze. Tu sei venuto nel mondo perché quelli che non vedono vedano, perché Tu sei la luce, perché Tu sei il giorno, perché Tu liberi dalle tenebre. Liberaci, ti preghiamo, dalla tenebra di questo pericoloso virus, dalla tenebra di tutte le povertà che questo male porta nelle persone, nelle famiglie e nella umana società. O Maria, la vera meraviglia non è che l’uomo sia andato sulla luna ma che grazie al tuo sì, Dio sia sceso sulla terra. E tu, che porti in grembo il tuo Figlio Redentore, salva Casalciprano e l’intera umanità da ogni calamità.”.
O Madre di Casalciprano e del mondo intero fa che cessi, ora e ovunque, ogni guerra.