Dunque il GUP di Bari, rigettando la richiesta di incriminazione avanzata dal Pm Drago, ha accertato che il governatore del Molise Frattura si è inventato un fatto inesistente, cioè una cena in cui Papa, Pm di Campobasso dell’epoca, la giornalista Petescia, avrebbero usato “l’inchiesta BIOCOM” che coinvolgeva Frattura, come arma di ricatto per strappare fondi regionali in favore di Telemolise, un flusso interrotto dopo la caduta di Iorio. In effetti anche in un altro caso di Isernia che approfondiremo, pare sia stata usata senza prove “l’accusa di estorsione” verso un noto giornalista locale, per delegittimarlo al fine di coprire una bancarotta fraudolenta di un importante capitalista locale.
Ma a parte la ovvia richiesta di dimissioni del governatore Frattura, merita una riflessione la condotta del PM di Bari Drago, rispetto alle varie indagini in corso sui PM molisani, mettendo a confronto il suddetto caso con altri.
Stante la sentenza del GUP, il PM Drago di Bari ha infondatamente richiesto il rinvio a giudizio del PM Papa e della giornalista, sulla base di una illazione di Frattura e Di Pardo, per giunta anche smentita da accurate prove contrarie, sebbene l’onere della prova sia dell’accusa. Di fatto il PM Papa che indagava per i contributi regionali non restituiti dalla BIOCOM di proprietà dello stesso governatore Frattura, è stato estromesso dall’indagine, poi affidata ad altri ed archiviata con motivazioni che non ci è dato conoscere.
Cosa è successo invece nelle varie inchieste attivate a carico dei PM Scioli, Albano e del GIP Quaranta di Isernia, in mano allo stesso PM Drago di Bari ?
Ad esempio: il dipendente comunale di Isernia messo alla gogna mediatica nell’ambito dell’inchiesta LARUS, nel reclamare pubblicamente la sua innocenza, ha deferito i predetti Pm e GIP di Isernia per averlo usato come capro espiatorio, onde “coprire” il grosso dell’inchiesta rimasto invece “nell’oblio”; ciò per l’ omessa azione nei confronti di grossi imprenditori e “politici eccellenti locali”, nonostante che gli accertamenti prodotti dai ROS e dalla Dda di Campobasso invece ne appuravano gravissime responsabilità, su traffico illecito di rifiuti, appalti truccati, tangenti, voto di scambio e quant’altro.
Ebbene in tal caso il PM Drago di Bari ha ritenuto di non dover procedere verso i Pm di Isernia deferiti per tali omissioni; e peraltro vi sono altre gravi denunce sui Pm di Isernia per il cui sempre il PM Drago ha chiesto l’archiviazione, anch’esse opposte e in attesa della decisione GIP.
Ovviamente sul piano giudiziario sarà la magistratura di Bari a decidere se tale richiesta di archiviazione del PM Drago sia fondata o meno (pende infatti opposizione innanzi al GIP di Bari).
Nondimeno queste vicende, al di là dei risvolti giudiziari e delle nostre valutazioni sull’operato del PM Drago di Bari, marxianamente parlando, confermano la Giunta Frattura come comitato esecutivo della borghesia, esattamente come lo furono la Giunta Iorio e le altre di “centrosinistra” precedenti.
In queste vicende, dove si combinano fascismo giudiziario e interessi del capitale, emerge il carattere di classe dello stato e della giustizia borghese, di un sistema dove l’unica legge rispettata è quella del profitto: solo un governo regionale dei lavoratori è in grado di superare l’oppressione di questa finta democrazia capitalistica e delle sue camarille.
Il Coordinatore Regionale Tiziano Di Clemente