LE SOSTE BLU AD ISERNIA SPARIRANNO NEL 2023 ?
RIBADIAMO LE NOSTRE PROPOSTE IMMEDIATE
Il Partito Comunista dei Lavoratori – Sez Molise, L’Associazione Tutela dalle Ingiustizie -A.T.I. – (ex FIADEL), l’Associazione Antimafia Caponnetto e il Comitato NOSTRISCEBLU, si sono sempre opposti alle strisce blu sin dalla loro prima introduzione voluta dalla destre con la giunta Melogli, che ha fatto da apripista al disastro attuale.
Quello causato con la delibera consiliare n.14/2018 adottata sempre dalle destre guidate dal Sindaco D’Apollonio che ha più che raddoppiato in modo spropositato le soste blu ed elevato del doppio le tariffe ad 80 centesimi anche per un minuto di parcheggio avendo consentito alla società privata di disapplicare il frazionamento, a solo vantaggio del profitto privato come detto.
In questi anni abbiamo contestato, oltre l’ingiustizia sociale, anche le innumerevoli illegittimità, come da numerose sentenze del Giudice di Pace che hanno sempre accolto i nostri ricorsi dichiarando la illegittimità degli stessi atti istitutivi degli stalli blu annullando le multe. Ciò nonostante anche la Prefettura di Isernia persiste nell’avallare le multe di fatto raddoppiandole, con Ordinanze anch’esse annullate dal Giudice di Pace con sua contestuale condanna alle spese.
La nuova Amministrazione ha invero cambiato rotta recependo le istanze popolari da noi sostenute e riconoscendo che gli stalli blu introdotti a Isernia dalle destre sono solo funzionali al profitto del capitale privato, inutili ed anzi socialmente dannose per la popolazione locale, confermando anche i profili di illegittimità da noi dedotti.
Nella conferenza stampa di fine anno 2022 lo stesso Sindaco ha annunciato un nuovo piano di mobilità legato solo alle esigenze sociali e che nel mese di gennaio 2023 il Comune abolirà le soste a pagamento
Bene. Tuttavia non ha specificato come.
Non vorremmo che lo facesse in modo errato cioè utilizzando l’istituto della “revoca” che sanerebbe il pregresso ed esporrebbe il Comune a richieste risarcitorie o, peggio ancora, con atipiche transazioni che riconoscano ingenti indennizzi alla società privata, ipotesi entrambe dannose per la collettività e che peraltro esporrebbero al danno erariale proprio l’attuale amministrazione che cerca di rimediare al disastro della precedente.
Ciò premesso, per porre fine a questa macelleria sociale, abbiamo sempre proposto all’Amministrazione comunale Castrataro i seguenti adempimenti sia immediati sia di iter successivo:
- Ordinare lo spegnimento dei parchimetri mancando il titolo per pretendere i ticket (manca l’ordinanza che stabilisce le tariffe ex art.7 c.d.s., né può essere emessa poiché il consiglio l’ha stabilita solo per il 2018);
- Vietare alla Polizia Municipale di elevare i verbali a carico dei cittadini poiché illeciti in base a quanto sopra, tanto più a fronte delle sentenze giudiziali che li annullano tutti;
- Intimare alla società asseritamente concessionaria di restituire tutti gli introiti incassati poiché sine titulo per quanto sopra con destinazione ad un fondo per finalità sociali della città;
- Emettere a carico della società privata gli atti di accertamento del tributo dovuto e di sanzione, per omessa denuncia e omesso versamento della TARI per tutti gli anni di possesso delle aree adibite a stalli blu (come chiarito dalla Corte di Cassazione con sentenza n. 25548/2022 a conferma delle precedenti);
- Prendere atto della illegittimità della delibera consiliare n.14/2018 per assenza della relazione dimostrativa del rispetto dei parametri di legge nel numero di stalli blu, della nullità del bando e di tutti gli atti consequenziali poiché difformi dalla delibera consiliare, dell’assenza del contratto di concessione (richiamando per il dettaglio giuridico e fattuale la istanza di annullamento in autotutela da noi depositata sin dal 2019 poi integrata nonché le sentenze giudiziali con cui si accolgono i nostri ricorsi);
- Prendere atto che in ogni caso va annullata/recisa ogni asserita e apparente relazione con la società privata in quanto, anche se per assurdo si considerasse in essere un “rapporto di affidamento sulla base del capitolato”, questo può essere risolto poiché, salvo cortese smentita, essa non ha adempiuto agli obblighi di versare il canone e di provvedere alla segnaletica orizzontale e verticale