Questo che si sta per concludere è stato certamente un anno complicato per lavoratrici e lavoratori, pensionati, giovani e disoccupati. Per quanto possa sembrare una frase fatta, purtroppo è una constatazione oggettiva, dettata dai numeri e dalle statistiche.
Il nostro Molise, nonostante una parziale ripresa post pandemia, ha sofferto tanto, indistintamente su tutti i settori, con posti di lavoro persi nel corso dell’emergenza sanitaria e soltanto parzialmente recuperati negli ultimi mesi.
Purtroppo chi ha pagato il prezzo più alto di questo deficit non rimediato sono state, al solito, le categorie più fragili come precari, autonomi, dipendenti di piccole imprese, somministrati, artigiani.
E se il lavoro è calato in quantità e qualità, i servizi ai cittadini sono precipitati, su tutti: trasporti pubblici e sanità, che ci relegano agli ultimi posti di qualsiasi graduatoria.
Purtroppo non siamo riusciti a mettere a sistema e sfruttare le risorse del PNRR se non in qualche occasione, dove autonomamente amministratori o soggetti privati hanno deciso di concorrere e aggiudicarsi qualche risorsa.
Dobbiamo sperare che il prossimo anno, con il PNRR a terra e la fine (speriamo) degli effetti della pandemia, sia quello della vera ripresa, ma ciò può accadere soltanto partendo dal lavoro, quello vero, di qualità. In Italia la precarietà è insostenibile, con il 50% delle nuove assunzioni precarie, con durate addirittura settimanali, che ci rende il Paese europeo con la più alta percentuale di lavoro temporaneo.
Non è possibile pensare al futuro in queste condizioni e con questi presupposti!
E anche per chi un lavoro lo ha, riscontriamo le legittime preoccupazioni legate all’inflazione e al caro energia, che erodono salari e pensioni.
Allora dobbiamo ripartire da questo scenario e da lunedì, che è 2 gennaio, come UIL saremo già pronti a dare il nostro contributo a tutti: politica, parti sociali, istituzioni.
Nonostante le tante difficoltà che impegnano e angosciano un po’ tutti, il sindacato continua a essere un punto di riferimento per sempre più persone che decidono di darci fiducia. A confermarlo i dati certificati dei Ministeri che vedono le sigle confederali essere sempre alla guida della rappresentanza praticamente in tutti i settori, con la nostra UIL che cresce in termini di iscritti e di RSU.
Un dato che inorgoglisce ma che ci chiama ogni giorno a un forte lavoro accanto a chi ci investe di questa responsabilità.
E in Molise, la Confederazione, tutte le categorie e i servizi, si faranno trovare pronte a raccogliere le istanze e le sfide di un 2023 che dobbiamo rendere l’anno della ripresa. I molisani lo meritano