Progetto “In memoria di Totò e Fernandel a Venafro” con la proiezione del film “La legge è legge”, girato nel 1957 interamente a Venafro
L’appuntamento giovedì 20 aprile (h 17,00) presso la sede del Parco Regionale dell’Ulivo in piazzetta SS.ma Annunziata a Venafro
Da Parco Regionale dell’Ulivo e Venafrani per Venafro riceviamo il comunicato che di seguito pubblichiamo : “IN OCCASIONE DEL 60° ANNIVERSARIO DEL CIAK DEL FILM “LA LEGGE E’ LEGGE” CON TOTO’ E FERNANDEL, INTERAMENTE GIRATO A VENAFRO NELL’INVERNO/PRIMAVERA DEL 1957, IL PARCO REGIONALE DELL’ULIVO DI VENAFRO ED IL MOVIMENTO “I VENAFRANI PER VENAFRO” PROMUOVONO IL PROGETTO “ IN MEMORIA DI TOTO’ E FERNANDEL A VENAFRO “. IN TALE CONTESTO E’ PREVISTA GIOVEDI’ 20 APRILE (H 17,00) LA PROIEZIONE COMMENTATA DELLA PELLICOLA PRESSO LA SEDE DEL PARCO IN PIAZZETTA SS.MA ANNUNZIATA A VENAFRO. LO SCOPO E’ VALORIZZARE AMBIENTE, STORIA, SOCIETA’ E CULTURA LOCALI, NEL SOLCO DI AVVENIMENTI E PERSONAGGI CHE SESSANT’ANNI ORSONO CARATTERIZZARONO POSITIVAMENTE LA VITA DELLA NOSTRA CITTA’. VI ASPETTIAMO NUMEROSI PER RICORDARE, RACCONTARE E COINVOLGERE”. Nel corso dell’iniziativa, fanno sapere i promotori, saranno approfonditi particolari insoliti dell’avvenimento cinematografico che 60 anni orsono interessò la città, coinvolgendola tantissimo. Verranno anche ricordati i venafrani che presero parte come comparse alla pellicola del regista francese Christian Jaque, recitando in numerose scene assieme a Totò e Fernandel, esilaranti ed impareggiabili protagonisti principali dell’evento. Completavano il cast della pellicola gli attori Leda Gloria, Noel Roquevert e Nino Besozzi. In breve la trama del film della durata di 86’ che andò nelle sale l’anno successivo alla sua realizzazione, ossia nel 1958 : un contrabbandiere italiano, Giuseppe La Paglia (Totò), è perseguitato da un gendarme francese, Fernand Pastorelli (Fernandel), orgoglioso dei suoi natali. Quando si scopre che per uno strano gioco del destino, egli nacque nel versante italiano di una casa divisa in due dal confine italo/francese, Giuseppe prende la palla al balzo e lo denuncia, facendogli perdere ogni diritto. Alla fine sarà proprio il contrabbandiere a riabilitare il “nemico” scoprendo che la linea del confine era stata spostata da un oste per richiamo turistico della sua locanda.