Stiamo assistendo alla negazione del confronto democratico e quanto sta avvenendo a Isernia preoccupa e non poco. Limitare, anzi desertificare il dibattito sul documento cardine di un’amministrazione locale, come il bilancio di previsione triennale, vuol dire governare l’ente e la città con una deriva autoritaria inammissibile. Queste le parole al vetriolo della Consigliera comunale di opposizione Rita Paola Formichelli, condivise anche dalla Consigliera Fabia Onorato.
Non vorremmo che il sindaco Giacomo D’Apollonio abbia scambiato il suo ufficio a Palazzo San Francesco per quello di generale di Brigata nella Guardia di Finanza, dove comunque, siamo convinti, c’erano delle linee gerarchiche a cui rendere conto.
Il municipio – continuano i consiglieri – non è una caserma e i documenti di bilancio devono aprirsi al dibattito tra maggioranza e opposizione. Stigmatizziamo in maniera forte la folle scelta politica che porta all’aumento di imposte e tributi locali a Isernia e il tentativo artatamente posto in essere di evitare che dall’opposizione si ingaggino battaglia per la tutela delle famiglie e del tessuto socio-economico pentro, ormai allo stremo, attraverso un metodo insopportabile di compressione delle prerogative di chi è consigliere comunale.
A tutto questo si aggiunga che al di là dei termini che contestiamo apertamente, nemmeno si è stati messi in condizione di agire col minimo margine di manovra possibile, poiché gli atti sono stati resi accessibili nell’ultimo giorno utile per poterli emendare e ciò significa una palese violazione del nostro mandato di amministratori eletti dal popolo di Isernia, anche nell’azione di controllo di quanto compiuto dall’amministrazione D’Apollonio.
Non siamo disposti a delegare in modo indefesso il destino finanziario, economico e sociale della comunità per le scelte compiute dall’esecutivo, senza avere la chance di proporre suggerimenti utili a migliorare il prospetto di Bilancio.
Ci vuole rispetto per le istituzioni, per coloro che ci hanno eletto e per la cittadinanza tutta.
Ci riserviamo di inviare una nota in prefettura, per un reclamo formale rispetto a questo modus operandi, così come chiediamo ufficialmente di rinviare la convocazione del Consiglio comunale previsto per martedì 11 aprile, per avere la possibilità di riaprire i termini di presentazione degli emendamenti.