di Pietro Tonti
Il lascito testamentario del Governo Draghi ci porterà inevitabilmente ad una consapevolezza. In Italia la libertà personale è diventata un’opzione e si può infrangere in qualsiasi momento, come la democrazia e i principi costituzionali possono essere rimodulati a seconda delle esigenze politiche coercitive che un governo può utilizzare contro i suoi cittadini.
Un precedente grave che in futuro può essere riapplicato alla bisogna a seconda di cosa si vorrà ottenere come scopo politico, o per interessi particolareggiati di lobby; naturalmente contro gli interessi dei cittadini.
Oggi sono i 50enni costretti a restare a casa senza lavoro se non cedono al ricatto vaccinale, domani potrebbe essere un’altra la scusa per indurre privazioni alla libertà individuale.
Si è praticamente saltato il fosso della decenza costituzionale, ritornando anche in questo caso a periodi dittatoriali di storica memoria. La minaccia della guerra in casa, le privazioni energetiche e gli aumenti di tutti i beni senza esclusione alcuna, ci rendono tutti più poveri e preoccupati. In sintesi stiamo vivendo un incubo senza fine.
Ma chi sta subendo più di altri, sono le migliaia di famiglie private della libertà di scelta sul vaccino, senza lavoro e stipendio, i 50enni, i quali per difesa estrema si sono organizzati con il baratto per far fronte alla mancanza di sostentamento decisa dagli assassini della democrazia.
Anche nella nostra regione ci giungono notizie di gruppi di genitori privati del sostentamento per legge, i quali si scambiano servizi essenziali e beni di prima necessità. Per esempio produco olio e tu la farina, ho tempo per far lezione a tuo figlio e tu hai la possibilità di prestare il tuo tempo come badante per un mio genitore, ed ecco che si ci viene incontro, con il “barter” il famoso baratto tra persone civili e messe rovinosamente sotto il ricatto governativo.
Tutto avviene rigorosamente senza mettere mano al portafogli, già privato dell’essenziale con bollette assurde, tasse pregresse e benzine alle stelle, e con esse l’aumento esponenziale di beni e servizi.
Se fino all’inizio pandemia non si riusciva già ad onorare il pagamento delle tasse per artigiani e commercianti, ora sono alla fame, e se cinquantenni, tolta la possibilità di lavorare fino al 30 giugno per legge sono emarginati dallo Stato, come se fossero lebbrosi. Con questa noncuranza, chiamiamola con il suo vero nome – dittatura – si è dato il colpo di grazia della politica che ha votato la fiducia alla pena di morte per povertà ai cittadini italiani figli per Draghi, Speranza, Brunetta e Salvini di un Dio minore.
Come se non bastasse questa infamia governativa che prima o poi si dovrà far scontare agli artefici, ci auguriamo in via giudiziaria e nell’urna elettorale, ecco la terza guerra mondiale alle porte, con soggetti a cui non cederemmo nemmeno l’amministrazione di un condominio, chiamati a decidere delle nostre vite.