Un malcontento generale serpeggia anche tra i molisani per il caro prezzi
di Erika Angelone
La situazione in Molise sta diventando sempre più insostenibile. L’aumento smisurato dei costi energetici crea tensioni e paure. In effetti, l’incremento è stato davvero esponenziale. Questo fenomeno, in gerco tecnico, si chiama: “Inflazione da costi”. L’aumento generalizzato dei prezzi è causato da un aumento dei costi di produzione ed in modo particolare dall’aumento del costo del lavoro e delle materie prime. Le imprese, nel momento in cui i costi di produzione aumentano, al fine di mantenere inalterati i propri profitti, aumentano i prezzi dei prodotti o dei servizi venduti. Questo accade perché, generalmente la domanda è superiore all’offerta e genera un fenomeno a catena.
Gli imprenditori lamentano un aumento di quasi il 40% sull’energia elettrica e del 25% sul carburante nel giro di un solo trimestre. Le piccole imprese rischiano di scomparire per sempre, mentre le fasce deboli vivono nello sconforto più totale. Per famiglie monoreddito e pensionati arrivare alla fine del mese è diventato quasi impossibile. Sempre pìù anziani e poveri si rivolgono alla Caritas per un pasto caldo.
Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, l’inflazione toccherà il 4% e nella previsione dei manager del settore food&beverage con i prezzi dei generi alimentari dovrebbero far registrare un costante aumento per tutto il 2022.
Un chilo di pane è arrivato a costare il 30% in più: per fare un esempio, il casereccio di grano duro è passato da 3,50 euro a 4,50 euro al chilogrammo, il pane di grano tenero da 2,50 a 3,20 euro, anche 3,50. Un chilo di pasta, che a settembre la grande distribuzione comprava a 1,10 euro, ora ne costa 1,40. Tutto ciò a causa del vertiginoso aumento delle materia prime, come la farina, oltre che del costo dell’energia. Le semole di frumento duro in un anno sono aumentate del 66%, le farine di frumento tenero del 20%. Un significativo aumento dei prezzi c’è stato anche per la carta, per le buste e per altro materiale di confezionamento necessario per garantire la sicurezza alimentare dei prodotti. I costi per gli agricoltori sono diventati insostenibili: in primis per il rincaro del gasolio, essenziale per molteplici lavori agricoli, ma anche l’aumento dei pezzi di ricambio per i macchinari e il costo aumentato delle materie prime.
Le associazioni di difesa dei diritti dei consumatori, anche in Molise, hanno ricevuto numerose segnalazioni relativo all’impennata dei prezzi e si stanno adoperando per cercare di arginare il fenomeno.