La “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” è ufficialmente Patrimonio Immateriale dell’UNESCO.
La proclamazione è avvenuta il 15 dicembre 2021, durante la riunione del Comitato Intergovernativo di Parigi, seguita online in diretta dai rappresentanti dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, che è stata promotrice della candidatura e ne ha accompagnato con determinazione tutti i passaggi. Il Sindaco di San Pietro Avellana Simona De Caprio, vicepresidente dell’Associazione Città del Tartufo, esprime grande soddisfazione per questo traguardo straordinario per il comune altomolisano e all’intera comunità sanpietrese orgogliosa di questo riconoscimento.
Un riconoscimento che premia la costanza e la perseveranza verso l’eccellenza del nostro ambiente montano – afferma il Sindaco De Caprio – nel corso dei decenni, grazie ai nostri cavatori, si sono affinate le tecniche e stabilite le regole principali per la pratica della cerca e cavatura del tartufo, al fine di preservare il territorio e consentire una produzione di qualità e quantità del nobile frutto della nostra terra.
Fondamentale l’aggregazione alla rete nazionale che unisce 56 realtà e comuni legati al tartufo in Italia. Tradizioni e territori speculari come quello dell’Alto Molise con altre comunità italiane, con un unico comun denominatore, quello di preservare e valorizzare il prezioso fungo che identifica la nostra realtà quale icona di eccellenza.
L’iter non facile, iniziato nel 2013, è stato supportato con decisione dal comune di San Pietro Avellana. Oggi possiamo festeggiare questo riconoscimento prestigioso, entrare nel prestigioso elenco del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO per la “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” non può far altro che accrescere il desiderio di maggiore impegno nel promuovere la nostra realtà. Come sindaco – conclude De Caprio – sarò con la mia amministrazione, fautrice di tutte le iniziative atte alla tutela e alla crescita del nostro paese, sfruttando questa vocazione naturale che ha bisogno di emergere ulteriormente ed essere maggiormente valorizzata.