Giulio Valesini, giornalista di Report, sul piano pandemico: “La Procura di Bergamo sta portando avanti un’inchiesta difficile, non sono convinto che non succederà niente”.
Intervenuto ai microfoni di Radio Radio, Giulio Valesini, giornalista di Report e autore del libro La grande inchiesta di Report, è tornato a parlare del caso del piano pandemico portando alla ribalta alcune chat inedite del ministro della Salute Roberto Speranza.
Valesini: “Hanno cambiato le risposte in base a quello che scoprivamo con le inchieste di Report”
“Il piano pandemico è tutto, è il piano che una nazione può usare in caso di emergenza“, ha dichiarato Giulio Valesini, che poi solleva dubbi sulla posizione del Ministero della Salute: “Hanno cambiato le risposte in base a quello che scoprivamo. Hanno iniziato dicendo che il piano era del 2010, poi abbiamo scoperto che era del 2006 e quindi hanno ammesso che era del 2006 ma quel piano non sarebbe servito contro il Covid perché era un piano contro l’influenza. Poi abbiamo scoperto che l’Oms diceva, il 5 gennaio 2020, di usare i piani pandemici anti-influenzali, il Ministero ha detto ‘sì, però ne abbiamo fatto uno nuovo’. Poi abbiamo scoperto che il piano nuovo era stato completato nel mese di marzo. Hanno calibrato le risposte in base ai documenti scoperti da Report“.
“La Procura di Bergamo sta portando avanti una difficile inchiesta sul piano pandemico che arriverà a conclusione. La Procura chiuderà le indagini a dicembre e vediamo cosa succederà. Una piccola Procura ha deciso di dare delle risposte. Io non sono così sicuro che non succederà niente“, ha aggiunto il giornalista di Report.
Piano pandemico in Italia, Valesini: “L’impressione è che Speranza non abbia raccontato tutta la verità, sono emerse chat imbarazzanti”
“Credo che ci sarà ancora molto da raccontare. Noi nel libro raccontiamo anche lo scandalo del rapporto Zambon che denunciava il piano pandemico vecchio e per questo è stato censurato anche su pressioni politiche del nostro Paese […]. Il Ministro Speranza non ha raccontato tutta la verità, questa è l’impressione. Sono emerse chat imbarazzanti. Il ministro sapeva e a nostro avviso sono state fatte delle pressioni affinché il rapporto fosse ritirato e poi riscritto insieme alle autorità italiane […]. In tutti questi anni che abbiamo fatto inchieste sulla Salute abbiamo sempre trovato qualcosa di nascosto. Il Ministero della Salute non è sempre una casa trasparente. Di fronte anche al fatto che non si sia compiuto fino in fondo il proprio dovere non ci sono state conseguenze sulla carriera, anzi”, ha aggiunto Valesini.