di Pietro Tonti
Domani 4 novembre alle ore 16:00 si avrà a Isernia il primo Consiglio comunale dell’era Castrataro presso l’Auditorium Unità D’Italia.
Le polemiche degli ultimi giorni sulla scelta del sindaco di iniziare con una Giunta a quattro, hanno sollevato dubbi e perplessità politiche sia sull’opportunità di allargamento della giunta a nove, come dichiarato dallo stesso primo cittadino nella conferenza stampa di presentazione della mini giunta. Sia per aver introdotto due consiglieri esterni non eletti. In questo caso i due eletti Federica VINCI, leader di Volt Italia, nominata vicesindaco con delega alle politiche comunitarie, alle politiche giovanili, al turismo e al marketing territoriale.
E Angelo IANNONE, della lista civica del Sindaco Isernia Futura con la delega al bilancio, alle finanze e ai tributi.
Mentre i due assessori esterni, sono l’insegnante Leda RUGGIERO, con delega alle politiche sociali, all’istruzione, alle pari opportunità, alle politiche educative e ai servizi per l’infanzia
e Luca DE MARTINO, con delega alla cultura, ai rapporti con la Proloco, e alla pianificazione di eventi e manifestazioni.
Le perplessità riguardano le difficoltà ad attendere le decisioni del PD per eventuali incarichi assessorili, ma anche le voci che circolano negli altri partiti e liste civiche che hanno consentito a Castrataro di vincere le elezioni al ballottaggio, fuori dalla giunta, almeno per il momento. Tutti vorrebbero come è ovvio un posto al sole e magari chi ha competenze specifiche rispetto alle deleghe esterne assegnate, già solleva qualche mugugno come è naturale che sia.
Vi è anche una riflessione che sta maturando su chi ritiene inutile una giunta a nove per una città come Isernia che è in fin dei conti un buon condominio da amministrare. La riflessione va a ritroso nel tempo, quando eletti in consiglio vi erano 40 consiglieri comunali e si avevano massimo 10 membri in giunta. Quando è stata rivista la legge e il nuovo statuto comunale, per i capoluoghi di provincia con la riduzione a 30 consiglieri, a Isernia il numero degli assessori è rimasto a 10, in proporzione rispetto al passato dovevano essere ridotti a 6, ma questo aspetto non si è tenuto in considerazione, qualora ci fosse stata la riduzione, oggi Castrataro avrebbe opportunamente scelto diversamente i suoi assessori, pescandoli tutti tra gli eletti? Chissà.
Anche guardando al massimo organo regionale, in Giunta vi sono 4 assessori. Insomma, il primo cittadino, parte con tanta buona volontà che potrebbe essere minata dalla politica già nella fase iniziale e incidere sul percorso amministrativo fin dalle prime battute, cosa che Isernia non può permettersi.
Sarà in grado il neo sindaco di far fronte alle richieste dei partiti senza scombussolare i piani programmatici? Ci auguriamo che non ci siano frizioni all’azione amministrativa.
Su questo argomento le battute iniziali del sindaco non hanno lasciato dubbi: “se non mi porranno nelle condizioni di amministrare, sono pronto a dimettermi”. Un monito che dovrebbe appianare eventuali mal di pancia negli eletti e nei partiti.