di Pietro Tonti
Eravamo abituati ad esorcizzare le nostre paure guardando i film horror che riguardavano i contagi da virus, con un occhio vigile sulle trame, tirando un sospiro di sollievo alla fine, quando un vaccino miracoloso salvava i superstiti, o restando attoniti, nella distruzione dell’umanità come finale, ma era fiction e ci rallegravamo del fatto che a noi non sarebbe mai potuto accadere.
Ci sbagliavamo di grosso: la realtà può superare la più fervida immaginazione. La pellicola più simile alla situazione attuale che realmente stiamo vivendo è “Contagion” del 2011 di Steven Soderbergh, presentato alla 68sima Mostra del Cinema di Venezia. Di ritorno da un viaggio ad Hong Kong , Gwyneth Paltrow muore dopo i primi sintomi di un’influenza. Si scopre così che ha contratto un virus chiamato MEV-1 che colpisce polmoni e sistema nervoso. Il virus si espande velocemente contagiando il mondo mentre si cerca una cura.
Ed ecco che nel 2020 da 11 mesi combattiamo realmente contro un virus letale e selettivo, creato in laboratorio dall’uomo, sfuggito volutamente o per caso dal controllo (non lo sapremo mai) dal laboratorio franco/cinese di Wuhan e ha infettato il mondo.
Troppe cose strane sono accadute in questi 330 giorni. Abbiamo capito che il virus stronca la vita a persone anziane ultra settantenni con patologie già conclamate; a giovani qualora abbiano delle patologie pregresse e gravi ; una piccola percentuale di mortalità si registra tra i positivi anche senza patologie pregresse e giovani al di sotto dei 60 anni di età.
Se avessimo osservato, ponendoci all’esterno dell’Italia su un satellite per questo lungo periodo e ora ci ponessimo nella condizione di relazionare su quello che è accaduto per far fronte all’emergenza, dovremmo senza alcun dubbio affermare che il caos ha trasformato una nazione notoriamente in cui vigeva la democrazia e lo stato di diritto acquisito dalla Costituzione, in un regime dittatoriale pandemico, ove DPCM e decreti legge fuorvianti la stessa carta costituzionale, ignorando articoli e diritti acquisiti, costringe gli italiani alla limitazione della libertà individuale con punizioni pecuniarie, fermi e strani blocchi delle attività economiche a orari ben definiti (stile coprifuoco bellico) per relegarci in casa.
Si è giunti finanche a dettare le condizioni di rapporti familiari e delle visitazioni nelle case private, cosa assurda e fuori da ogni regola e legge, ma trovano un popolo accondiscendente che ossequiosi davanti allo schermo televisivo con il Giuseppe Conte trasformato nel moderno dittatore di turno stile Nicolae Ceaușescu nella Romania pre rivoluzionaria, assiste e accetta passivamente le condizioni dettate, di come trascorrere il Natale e le festività nelle proprie case, come muoversi, quante persone possono venire a pranzo, nel raggio di quanti chilometri ci si può spostare etc.
Errori o leggerezze sempre scaricati sul cittadino, che non indosserebbe le mascherine, che si prodigherebbe con incoscienza in assembramenti. Osserviamo invece che i presidi pur indossati da tutti, non hanno portato alla riduzione del contagio e alle morti, come le stesse chiusure anticipate di bar e ristoranti.
Il virus avanza, direttamente proporzionale al disastro economico delle attività commerciali, ma stucchevole è il comportamento del Governo nella prima ondata di marzo, rispetto alla seconda di ottobre. Nella prima bastavano due contagi per decretare zona rossa e blindare un comune, oggi che si contano decine di contagiati e di morti anche in questa regione che non esiste, tutto è regolare, siamo addirittura zona gialla. Due sono le cose, o si è stati eccessivi nella prima ondata a bloccare ogni attività economica e la libertà individuale in un lock down durato ben 69 giorni, oppure si è stati estremamente leggeri in questa seconda fase, dove solo nel Molise contiamo fino ad oggi 175 morti e centinaia di contagiati.
In ogni caso le valutazioni e le misure adottate sono state discutibili, non risolutive per il contagio, ma solo per bloccare l’economia, da noi già fortemente in recessione.
Ora si attende il vaccino, salvatore della patria e del mondo, a cui ricorrere secondo i dettami di un regime globale pandemico. Non si sa molto sulla sua efficacia, non si conoscono effetti collaterali a lungo termine, ma a reti unificate ogni giorno si invita a vaccinarsi, si enfatizza la vaccinazione, forse si arriverà al punto che chi non si vaccinerà contro la propria volontà sarà costretto a farlo, altrimenti non potrà lavorare, non potrà spostarsi, viaggiare, prendere un treno o un aereo; ancora una volta infrangendo gli Art. 2 e 32 della Costituzione?
Non ci meraviglieremmo che questo possa accadere, ma crediamo che in questa prima fase, l’enorme pubblicità che si sta facendo al vaccino in arrivo da fine anno, ha lo scopo di captare l’assenso di quei cittadini liberi e consapevoli di volersi iniettare per via intramuscolare l’anti virus.
Sarà la seconda fase quella costrittiva, presumibilmente rientrante nell’obbligatorietà per decreto a costringerci a sottoporci al vaccino. Ci auguriamo solo che alle morti per Covid non si aggiungano quelle da vaccinazione e alla gestione sanitaria degli effetti collaterali a distanza di anni.
Guardando nella storia, ogni pandemia ha avuto un inizio e una fine, senza vaccini, non esistevano nell’antichità. Oggi esistono le cure, anche efficaci, come dimostrato dal plasma iperimmune nel trattamento del Covid -19. Se questa cura può servire in emergenza per trattare le persone con le forme più gravi di Covid-19, l’utilizzo degli anticorpi monoclonali -copie prodotte illimitatamente in laboratorio partendo dalle cellule dei pazienti- è efficace sia per trattare le nuove infezioni sia come profilassi per evitare che ci si ammali.
Il vaccino certo, qualora avesse avuto i tempi normali di sperimentazione animale e gradatamente avesse passato ogni fase prima di essere somministrato all’uomo, il Sars-Cov-2 sarebbe completamente sotto stretto controllo, ma sarà così?
Troppe incognite, troppo poco tempo per sperimentarne uno estremamente efficace. Troppi interessi economici sui vaccini per poter ragionare e credere nella sua efficacia risolutiva. E il film continua, da quel satellite osserveremo ancora gli errori umani e senza compiacerci, cercheremo di far finta che è solo una pellicola horror: “2020 Odissea Virus”. Quando finirà, se saremo vivi, tireremo un sospiro di sollievo.