di Pietro Tonti
Le imprese molisane escluse dai fondi governativi. in quanto il Molise rientra in zona gialla, dovranno avere a disposizione fonti regionali.
Lo garantisce il Presidente Toma in una intervista circostanziata. Questa settimana dovrebbero essere pubblicati tre bandi per il fondo perduto indirizzato alle imprese e ai professionisti, al fine di alleviare la perdite economiche di questo lungo periodo pandemico che ha indebolito, di fatto, tutte le imprese.
Toma ci spiega che il criterio adottato non mutuerà quello precedente del click day che ha dato problemi di valutazione e di distribuzione equa in base alle reali esigenze delle p.Iva.
Questa volta il criterio sarà quello della redditività a porsi quale strumento di accesso a scalare nella graduatoria; vale a dire: “le imprese che hanno riscontrato minor reddito rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente avranno priorità di accesso”.
Saranno escluse quelle attività, in base al codice ATECO che hanno invece aumentato il fatturato in questo periodo di crisi sanitaria, vale a dire: aziende alimentari, forniture web e informatica, distribuzione farmaci e sanitarie, prodotti per l’igiene e disinfezione.
La dotazione finanziaria dovrebbe essere di circa 30 milioni di euro. Agli operatori andranno da 5 mila euro per le piccole imprese che comunque sono restate aperte in questo periodo senza limitazioni, ma con perdita di fatturato evidente dai registri contabili; ai 10 mila euro delle aziende che hanno subito lo stop di orari, come bar e ristoranti e chiusure complete, come palestre e piscine.
Vi è solo la nota stonata proveniente dal Governo, il quale ha solo rimandato le tasse dal 30 novembre al 30 di aprile. L’idea di Toma benevola e giusta di risarcire gli operatori commerciali e i professionisti, rischia di essere solo il palliativo per avere a disposizione il denaro per pagare le tasse e non per il rilancio delle piccole imprese, come si evince dalle intenzioni del Presidente. Senza un condono tombale l’economia non riparte.