di Pietro Tonti
In un momento di forti preoccupazioni per la pandemia in corso e le difficoltà sanitarie ed economiche che si rilevano nella loro drammaticità, la politica regionale è concentrata su queste principali criticità, per affrontare le beghe dei singoli e dei partiti che rappresentano la maggioranza consiliare.
Il Presidente Toma lo sa bene, comunque è stato chiamato a decidere nell’alternanza di metà mandato, la guida al vertice della Presidenza del Consiglio regionale.
La scelta più saggia, possiamo affermarlo è stata a quanto parrebbe, di lasciare il mondo come si trova con gli equilibri raggiunti con tanto sforzo in Consiglio regionale negli ultimi mesi.
Il Presidente del Consiglio Regionale, Salvatore Micone resta saldamente legato alla sua nomina, nonostante i mal di pancia verso l’Assessore Marone in quota Lega, di diversi consiglieri di maggioranza; nonostante le pretese più o meno manifeste di Aida Romagnuolo di rivestire il ruolo di Presidente del Consiglio, tutto rimane nei ranghi.
La squadra che amministra non si cambia. Sarebbero previsti solo degli avvicendamenti nell’ufficio di Presidenza, dove l’attuale presidente della IV^ Commissione Consiliare (Servizi Sociali), la Consigliera Filomena Calenda andrebbe a ricoprire il ruolo di Vice Presidente del Consiglio regionale, sostituendo il Consigliere regionale Gianluca Cefaratti che andrebbe a rivestire il ruolo di Calenda quale Presidente della IV ^ Commissione.
Mentre il Consigliere Armandino D’Egidio Presidente della III^ Commissione Consiliare (Assetto e Utilizzazione del Territorio) andrebbe a invertire il ruolo con la Consigliera Aida Romagnuolo, Vice Presidente della stessa Commissione e già Segretaria dell’ufficio di Presidenza.
Insomma, la giusta calma piatta politica che il momento complesso nella gestione globale della pandemia merita. E’ il momento di affrontare i problemi reali dei molisani e non la spartizione delle poltrone.
I cittadini non capirebbero e questo gli eletti dal popolo lo percepiscono dai social. Il gradiente della politica in generale è da numeri relativi, bisogna in questo momento farsi in quattro solo per dare le risposte che tutti si spettano, in termini di gestione sanitaria ed economica con le dovute misure, finalizzate ad alleviare le sofferenze del mondo delle imprese: il resto non avrebbe senso.