di Pietro Tonti
I nostri rapporti nella prima fase della pandemia con l’Avv. Oreste Florenzano, Direttore Generale dell’Asrem regionale sono stati idilliaci. Praticamente ogni giorno attraverso una telefonata ci teneva informati sull’evoluzione del contagio e i numeri che apparivano non preoccupanti, con quella calma e tranquillità rassicurante di un personaggio a cui è stato affidato quel ruolo per fare il suo mestiere.
Poche critiche all’operato, solo la scelta forse inopportuna di puntare sul Cardarelli e non sul Vietri per il centro Covid, alla luce di quello che sta accadendo oggi, ma questo è un altro argomento.
Quando nella seconda fase, due settimane fa, abbiamo iniziato a lanciare allarmi che qualcosa non funzionava nella sanità, tra medici che scendevano in campo informando di reparti allo stremo; file interminabili per fare i tamponi; gente che era costretta a recarsi ai laboratori privati per eseguire i tamponi e nonostante la positività nessuno comunicava all’Asrem i dati di questi molisani positivi, allora, abbiamo semplicemente riportato le numerose testimonianze, ponendoci in maniera critica, alle frasi distensive e alle interviste del tutto procede, tutto regolare del DG Florenzano.
Da quel momento egli si è rifiutato di rilasciarci interviste, minacciandoci il 6 novembre di denunciarci per procurato allarme.
Lo ha fatto attraverso un post sul gruppo whatsapp notizie Covid, dove pubblica (essendo l’Asrem sprovvisto di un addetto stampa) i dati personalmente del contagio ogni pomeriggio intorno alle 19:00.
Le illazioni che leggo – afferma Florenzano- su una presunta manipolazione dei dati sono affermazioni gravi e destituite di ogni fondamento e potrebbero configurare il reato di procurato allarme, mi sto attrezzando afferma (per le testate non allineate?).
Avevamo affermato qualche giorno prima che i dati forniti al Ministero potevano esser falsati- attenzione – non falsi, dato che l’Asrem non aveva certezza o contezza dei positivi che si recavano ai laboratori privati per eseguire i tamponi.
Visto che i giorni successivi, chiamato più volte al telefono per una conferma o una smentita, il DG non rispondeva, inviamo sul profilo privato whatsapp del DG Asrem, la richiesta di una intervista, facendo presente che non avendo un addetto stampa, eravamo costretti a sentire lui direttamente e magari potesse rilasciarci delle dichiarazioni, su l’allarme di gravi difficoltà al Pronto Soccorso di Isernia lanciate da Lucio Pastore.
La risposta lapidaria: “Non servono addetti stampa per evitare che i giornalisti diano notizie non veritiere o facciano procurato allarme, per quello basta la deontologia professionale”. Chiudiamo la chat affermando: “se dalle sue dichiarazioni, non vi è riscontro con la realtà, la colpa è dei giornalisti? Siamo pronti a seguirla in ogni sede, senza alcun timore, sapendo che siamo nella ragione”.
Silenzio quindi totale, diveniamo nemici del vertice Asrem in quanto non sdrammatizziamo una situazione insostenibile sanitaria, con file interminabili davanti ai punti prelievo; affermiamo la verità di quello che è il report quotidiano che ci fornisce la gente comune, barricata in casa da settimane in attesa di un tampone e nemmeno recensita dall’Asrem, in quanto i tamponi sono stati effettuati dai laboratori privati.
Oggi che la bolla è scoppiata e anche alcuni sindaci virtuosi si sono resi conto che i dati forniti dall’Asrem quotidianamente sulle positività, si discostano ampiamente dai dati reali dei positivi nei singoli comuni, i sindaci di Cercemaggiore, Pescolanciano e Venafro hanno preso posizioni con ordinanze specifiche, intimando ai cittadini positivi e ai laboratori privati di comunicare all’Asrem, ma anche a loro stessi, quali massimi responsabili della salute dei cittadini gli esiti, al fine di monitorare il contagio in maniera puntuale e precisa, non come è stato fatto fino a ieri.
Dimostrando che eravamo nella ragione, nel rispetto della deontologia professionale che ci appartiene, quali iscritti all’albo, attendevamo una smentita dal vertice Asrem e non una minaccia.
Ci dispiace di questo cortocircuito interpretativo di chi come l’Avv. Florenzano è sempre apparso una persona mite, ma lo giustifichiamo, in quanto in un contesto di massimo disagio per una pandemia in corso, forse al di sopra delle attese, è rimasto spiazzato dagli eventi.
Che sia in grado o meno di gestire un’emergenza di questo tipo, non avendo specifiche esperienze, ma solo specializzazioni nel risanare debiti sanitari, non è nostro compito. C’è chi è preposto a monitorare e comprendere se l’operato fin qui del vertice Asrem è stato inoppugnabile o meno. Noi ci limitiamo a descrivere i fatti.