Una studentessa si era immatricolata al Corso di Laurea in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi del Molise, in piena regola con il piano di studi universitario. Successivamente chiedeva l’immatricolazione ad anno successivo al primo nella facoltà di Medicina e Chirurgia della medesima Università e riceveva un secco diniego alla richiesta di immatricolazione, motivato con l’asserita indisponibilità di posti.
La ragazza, non condividendo le argomentazioni del rifiutò si è rivolta allo studio Iacovino & Associtati per impugnare l’opposto diniego. Gli avvocati Vincenzo Iacovino, Vincenzo Fiorini e Giuseppe Fabbiano hanno sostenuto che la dichiarata indisponibilità dei posti per il secondo anno è illegittima, in quanto derivante dalla errata quantificazione, da parte dell’ateneo molisano, dei posti banditi a suo tempo per l’anno accademico 2019/2020, non essendosi considerato il fabbisogno dell’anno di riferimento deducendosi, altresì che vi erano posti disponibili.
Il Collegio dopo aver rilevato al riguardo l’annullamento della determinazione dell’offerta formativa di cui al DM 28 giugno 2018 n. 524, atto quest’ultimo presupposto della determinazione dei posti disponibili per l’anno accademico e considerata la necessità di rivederla ed aggiornarla, eventualmente in aumento, ha disposto “l’iscrizione della ricorrente al secondo anno di laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università del Molise per l’a.a. 2019/2020, con conseguente diritto della stessa a seguire le lezioni accademiche e sostenere gli esami relativi”.
Il provvedimento merita attenzione considerata la mole di studenti che intendono cambiare facoltà richiedendo l’immatricolazione a Medicina e Chirurgia, così come ad Odontoiatria, senza dover sostenere i test, soprattutto in vista dell’imminente inizio del nuovo anno accademico e della pubblicazione dei risultati dei risultati dei test di Medicina, caratterizzati da numerose criticità.