di Pietro Tonti
Considerato che, dalle notizie diffuse, il Museo dei costumi (MUSEC) prestissimo non troverà più sede nel Palazzo della Provincia di Isernia. Considerato che una raccolta come quella contenuta nel MUSEC non può essere smantellata ed eventualmente trasferita fuori regione, ma deve essere motore ed elemento di attrazione per la comunità; il MUSEC lo vogliono a Campobasso.
L’amministrazione comunale di Isernia, non ha preso nessuna posizione. Il museo non interessa, parrebbe sia in un’altra città e non nel capoluogo pentro.
Non sa di provocazione, ma è una richiesta vera e propria articolata quella dei Consiglieri comunali Dem di Campobasso che invitano – attraverso una mozione – il Sindaco e la Giunta comunale ad intraprendere iniziative mirate al trasferimento nella città Capoluogo di regione del MUSEC, il museo dei costumi chiuso ad Isernia e non più riaperto.
Come ricorderete la questione finanziamento al citato museo, rientra nei misteri dei rapporti regione/provincia di Isernia. L’assessore alla Cultura della regione Molise Vincenzo Cotugno ha affermato con numeri alla mano che i finanziamenti ci sono per il museo, mentre il Presidente della provincia di Isernia Alfredo Ricci afferma il contrario.
In questo bailamme, il proprietario degli abiti d’epoca e dei preziosi custoditi presso i locali della provincia pentra Antonio Scasserra, ha inviato la Pec di disdetta del contratto con la richiesta di riappropriarsi dei costumi d’epoca di sua proprietà prestati al Musec.
I consiglieri comunali del capoluogo Battista, Chierchia, Trivisonno e Salvatore affermano in un comunicato stampa che la collocazione naturale del Musec – vista l’impossibilità di mettere d’accordo tutti su Isernia – sarebbe presso la Galleria civica di arte moderna, “casa della scuola” di via Roma a Campobasso, in modo da continuare nell’arricchimento del Palazzo museale quale riferimento culturale cittadino e regionale.
Di operare tutte le verifiche affinché si produca un sistema museale del “vestire” in Molise con la presenza e/o la sinergia con il patrimonio di costumi in possesso dell’Associazione dei Crociati e Trinitari.
D’altro canto, oltre agli interventi di regione e provincia ai quali è andato la settimana scorsa il nostro invito ad un tavolo di concertazione per dipanare la matassa dei finanziamenti, al fine di non far perdere ad Isernia un museo di rilevanza nazionale; da parte del comune di Isernia, non vi è stata nessuna posizione in merito, come se la questione riguardasse un’altra realtà e non quella della città pentra che si amministra, la quale senza il Musec subirebbe uno smacco rilevante anche nella proiezione di una eventuale visitazione e attrazione per i turisti.