Ieri sera presso il MISE, si è concluso con la firma tra le parti, l’accordo con Amadori, la Regione Molise, il MISE e i sindacati di categoria di CGIL CISL e UIL dell’agroalimentare, nazionali, regionali e RSU. Sono stati siglati due accordi, uno sindacale con Amadori e sindacati e un accordo quadro tra tutte le parti presenti.
La firma dei suddetti accordi era stata posta da Amadori quale vincolo non derogabile per l’acquisizione definitiva dopo l’aggiudicazione della GAM a ottobre 2016. Una vertenza complessa che comincia a vedere degli spiragli positivi e che può finalmente far dire che si sono poste le basi per il rilancio della filiera avicola in Molise.
Vertenza tormentata che ci ha visto impegnati negli ultimi quattro anni nei confronti della Regione, del governo al fine di creare le condizioni per una ripartenza che doveva dapprima creare le condizioni per attrarre un investitore sul nostro territorio. Creata e riconosciuta l’area di crisi complessa, costruiti percorsi di ammortizzatori sociali che accompagnassero i lavoratori in base ai tempi di rilancio previsti.
Da ottobre la vicenda aveva preso una piega strana che ha visto numerosi incontri tra le parti e al Ministero, tesi a creare quante più certezze possibili per la ripartenza dell’azienda, con un player di livello, il secondo produttore italiano, ma soprattutto certezze per il futuro occupazionale dei lavoratori della GAM. Pressing forte nei confronti della Regione per tutte quelle misure di accompagnamento, pressing presso il Governo per avere più risorse, ma soprattutto certezze delle stesse e tempi celeri.
La forte preoccupazione del sindacato per il futuro dei lavoratori, ha fatto si che si mettessero in atto, presidi costanti presso tutte le Istituzioni con tanti tavoli di confronto e tantissime assemblee per riportare di volta in volta i risultati delle riunioni. L’ultima assemblea tenuta il 27 u.s. a Bojano presso lo stabilimento Gam ha dato il via alla firma dell’accordo alla presenza dei vertici nazionali con i sindacati di categoria e dopo ampia illustrazione delle condizioni degli accordi sia per quanto riguardava Amadori sia per quanto riguardava la regione.
Grande senso di responsabilità di tutti, lavoratori Sindacati e istituzioni, con una scelta che guarda al futuro di un territorio e di una regione, scelta fatta anche con grande senso di responsabilità di lavoratori consapevoli di non fare più parte dell’azienda nel futuro.
Adesso è finita… NO, deve continuare l’impegno e il pressing verso tutti i soggetti, per fare in modo che quanto scritto negli accordi sia attuato, abbiamo ancora quattro anni d’impegno per trovare una giusta soluzione per tutti i lavoratori, come sempre detto da tutti e quindi impegno adesso di tutti.
Le condizioni ci sono, c’è l’imprenditore, c’è l’opportunità dell’area di crisi complessa, le misure previste nel PRRI (auto impiego, bonus occupazionali, lavori di pubblica utilità, incentivi all’esodo e accompagnamenti con scivoli pensionistici).
Cambia certamente un metodo di lavoro che desta preoccupazione, la sfida sindacale sarà quella di migliorare nel tempo sempre più attraverso una contrattazione di secondo livello sia gli standard occupazionali che quelli retributivi.
La CISL e la FAI con tutte le loro articolazioni sono state protagoniste nella vertenza e lo saranno sempre, con l’impegno dimostrato e che metteranno sempre in campo a tutti i livelli dell’organizzazione.