Rimodulare i fondi del CIS per i Tratturi ad altre opere strategiche. Lo abbiamo chiesto al Sottosegretario alle infrastrutture Margiotta.

di Pietro Tonti

Era l’11 Ottobre 2019 dal sito Invitalia si informava.

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il Ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano e l’AD di Invitalia Domenico Arcuri  firmano il Contratto Istituzionale di Sviluppo del Molise: presenti  il Presidente della Regione Molise Donato Toma, e i prefetti di Campobasso e Isernia.

Si tratta di 153 interventi finalizzati al rilancio e allo sviluppo del territorio: entro l’anno tutte le gare per 220 milioni di euro che interessano l’intera regione del Molise, 91 comuni, 2 consorzi, la Provincia di Isernia, l’Università del Molise, la Camera di Commercio e che attiveranno investimenti per 642 milioni di euro.

Dal Tavolo Istituzionale del CIS che ne ha vagliati oltre 370 presentati dalle amministrazioni locali e dalle imprese del territorio, sin da subito coinvolte dal Presidente del Consiglio e affiancate da Invitalia nelle attività di ascolto e concertazione delle istanze necessarie a colmare il ritardo di sviluppo della regione Molise.

Il Presidente Conte dichiarava: “un progetto corale che riguarda l’intera comunità regionale. Il Sud non può più attendere. Il Sud deve ripartire”.

Tra i progetti di maggiore rilevanza strategica, lo Sviluppo turistico lungo i tratturi, promosso dal comune di Campodipietra, che prevede il recupero, la tutela e la valorizzazione dei Tratturi e il recupero storico-culturale ed artistico dei borghi interessati dai percorsi tratturali. Un esempio virtuoso di cooperazione che interessa 59 comuni ed il Consorzio di Bonifica Vasto,

A Distanza di quasi un anno del CIS nessuna traccia, bloccato nell’emergenza sanitaria. Abbiamo approfittato della presenza in Molise del Sottosegretario del Ministero delle infrastrutture  Salvatore Margiotta, a margine del suo intervento per comprendere cosa stesse accadendo e se quei fondi ai tratturi tanto contestati e forse inutili ad una regione in cui dal punto di vista delle opere strategiche è stata tagliata fuori dal governo, ci possa essere ancora la speranza di rimodularli in modo da sfruttarli per un’opera magari unica, come la quattro corsie Tirreno /Adriatico.

Il Sen. Margiotta ringraziandoci per la domanda postagli, ha promesso che avrebbe approfondito l’argomento, per comprendere se e come si potessero rimodulare tali ingenti fondi destinati al Molise. Significativo, l’intervento del Consigliere Dem Vittorino Facciolla il quale con Micaela Fanelli erano già intervenuti in Consiglio Regionale con una mozione, ravvedendo l’inopportunità di destinare ai tratturi una cifra esagerata di 129  milioni di euro. Facciolla ha portato l’esempio del suo comune, San Martino in Pensilis, che ha aderito al progetto tratturi e a cui sarebbero destinati 6 milioni di euro, ma  il Sindaco rinuncia in quanto dopo un’attenta valutazione,  rileva l’inutilità di un così alto investimento, su un’ippovia, piste ciclabili e pedonabili sui tratturi, quando le strade normali sono ridotte a colabrodo soprattutto quelle interne al Molise. Insomma, con il conte due si spera che queste risorse esose possano essere destinate ad opere strategiche immediatamente fruibili per il turismo e la visitazione dei nostri borghi, da chi oggi è costretto da Venafro a Termoli e ritorno ad avventurarsi nella nostra regione con strade pericolose, con cantieri sempre aperti ed ore al volante per percorre 100 km. Per non parlare di una tratta ferrata che nonostante gli sforzi ancora oggi fa concorrenza ai paesi africani sottosviluppati.