di Claudia Mistichelli
Grazie ad un potente telescopio Trappist, installato in Cile, sono stati scoperti 7 nuovi pianeti, dei quali 3 probabilmente abitabili.
Uno in particolare, la Stella chiamata appunto Trappist-1, potrebbe avere caratteristiche molto simili alla Terra. La sua distanza dal nostro Pianeta è di 39 anni luce.
L’anno luce non si misura in tempo ma in distanza e velocità nel vuoto. Con calcoli impossibili a un comune mortale, più o meno, 1 anno luce corrisponde a 9 460 730 472 581 km, circa 9 461 miliardi di chilometri o circa 63 241 volte la distanza fra la Terra e il Sole (quindi una distanza enorme su scala umana). L’astronomo italiano Silvano Desidera, dell’osservatorio di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, dichiara “È una bella scoperta, incoraggia la ricerca di pianeti in grado di ospitare la vita”. Di contro, notizia degli ultimi giorni: una forte carestia nella zona sub-sahariana dell’Africa, dove 17 milioni di persone rischiano di morire di fame e di stenti.
Gibuti, Eritrea, Etiopia, Somalia, Sudan e i limitrofi Uganda e Kenya, dove i campi profughi sono diventati enormi agglomerati di tende e baracche, nei quali proliferano malattie e violenza, a causa di carestia, guerre e siccità.
Cercare nuovi pianeti abitabili a che scopo? Quale vita vogliamo mandare su Marte o su Trappist-1? Chi si salverà da questa politica scellerata Mondiale?
Le strategie di aiuto europee sono inesistenti a riguardo, l’unica è quella di un’accoglienza senza regole. Basti pensare che una missione come la ExoMars, proposta dall’Italia e dall’ASI, per mandare due sonde su Marte, ha avuto un costo di circa 370 milioni di euro, pari al 33% della spesa totale (1,2 miliardi di euro). Per il resto del Mondo, invece, non esistono investimenti reali di salvezza, non esiste una missione capace di scongiurare povertà, ingiustizie e guerre.
“Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che recavano sette flagelli, gli ultimi, perché con essi si compie l’ira di Dio”. (Ap. 15:1)