di Domenico Angelone
Appare stucchevole e ha assunto un che di incredibile, la risposta ad una interrogazione dell’On. Pentastellata Rosalba Testamento presentata nel 2018 sull’inquinamento della piana di Venafro da parte dell’ex Generale di brigata dei Carabinieri Forestali l’attuale Ministro dell’ambiente Sergio Costa del M5S.
Il Ministro comunica che sono rassicuranti i riscontri ricevuti sulla qualità dell’aria nella piana di Venafro, le analisi effettuate dall’Arpa sono giudicate anomale. Secondo Costa l’inquinamento non esiste e, se lo dice lui dobbiamo crederci?
Quello che viene a galla, oltre alla risposta del Ministro è l’assoluta incoerenza tra la base del M5S quale rappresentanza parlamentare e regionale e il Ministro dello stesso movimento grillino.
Mentre i parlamentari pentastellati si sono animati per anni a voler dimostrare, come le neoplasie, lo sviluppo di particolari tumori si rilevano maggiormente su quest’area del Molise e, il CNR attraverso le Mamme per la Salute avviano un’indagine epidemiologica sponsorizzata – pensate un pò – dagli stessi consiglieri regionali pentastellati, il Ministro li spiazza e rende vacuo ogni intervento.
Bisognerebbe fare pace con la coscienza e comunicare allo stesso livello, aggiustare il tiro della comunicazione politica, altrimenti si rende inutile ogni azione e il Molise sprofonda ancora di più nell’abisso delle contraddizioni.
Anche l’Eurodeputato Aldo Patriciello, rilevando incongruenze all’interno del M5S regionale e nazionale su questo argomento, attraverso un comunicato, stigmatizza le posizioni incoerenti dei grillini, assumendo per valide le dichiarazioni dell’esperto Ministro Costa e in contemporanea si augura che i pentastellati prendano atto di questa situazione affinchè si possa procedere a pensare al rilancio della nostra economia sfiancata dall’emergenza sanitaria di questi mesi.
Questo non significa certamente trascurare il tema dello sviluppo sostenibile e dell’ecologia in generale. Occorre un grande piano di rimboschimento delle nostre montagne colpite dagli incendi, così come occorre incentivare una cultura aziendale più “green”e rendere più verdi le strade delle nostre città.
Serve, in definitiva, – afferma l’Eurodeputato molisano – una cultura del fare, non del distruggere.
La difesa dell’ambiente è importante per un territorio così come lo è avere aziende che producono e che creano posti di lavoro. Le due cose non sono incompatibili, anzi.
È questo l’impegno della Commissione ambiente del Parlamento europeo – conclude l’Eurodeputato- di cui sono membro e che, attraverso il Green New Deal, sta lavorando per raggiungere entrambi gli obiettivi”.