Riceviamo e volentieri pubblichiamo una disamina sul disavanzo sanitario e le ragioni per cui questo debito è stato creato nel Molise e al sud in generale, con la denuncia ai funzionari del tavolo tecnico ministeriale da parte dell’ex Presidnete della Regione Molise Michele Iorio.
<<In sanità è facile risparmiare. Basta non dare servizi. Abbiamo visto l’esempio della Calabria, definita regione virtuosa per il pareggio di bilancio, ma in occasione del Covid ha dovuto chiedere aiuti nazionali per carenza di servizi in quanto non aveva speso i soldi necessari per mantenere il settore sanitario.
Lo sanno bene i burocrati del tavolo tecnico a cui occorrerebbe un TSO perchè da 10 anni stanno martoriando la sanità del mezzogiorno, e quindi anche del Molise, attraverso l’assurdità di un calcolo del disavanzo del fondo sanitario pieno di contraddizioni e con provvedimenti incostituzionali che si riflettono sulla salute delle persone.
Mi spiego.
Il fondo sanitario per il Molise, che è assegnato in quota pro capite per cui al Molise vanno gli stessi soldi che vanno ad un quartiere di Roma, è chiaramente sottostimato. Infatti non è adeguato a mantenere gli standard ottimali volti a garantire la cura della salute dei cittadini di ogni singola abitazione. Non di un quartiere ma dell’intero territorio regionale.
Questa sottostima dipende dal fatto che tale fondo non è trasferito al Molise per intero ma, ogni anno, lo Stato trattiene una quota di 15 milioni per penalizzare chi non raggiunge alcuni obiettivi. Questi 15 milioni annui, poi, vengono ritrasferiti al Molise sottoforma di premialità pur essendo soldi che già dovevano andare alla nostra regione.
Inoltre in questo Stato ubriaco di contraddizioni e di leggi che si sovrappongono, abbiamo assistito anche ad un fenomeno particolare che sintetizzo: se tu regione non rispetti alcuni standard sei costretto al “blocco del turn over a zero”. Cioè non puoi assumere.
Gli standard di cui si parla, però, non esistono perché il governo nazionale, in occasione del federalismo fiscale, avrebbe dovuto stabilire i costi standard dei servizi pubblici in tutte le regioni. Ma non è mai stato fatto. Nessun governo negli ultimi 20 anni è riuscito a realizzare un provvedimento che fosse uguale in tutta Italia trasformando in “virtuosi” i ricchi e in “canaglie” i poveri. Infatti queste anomalie, insieme a tanti altri esempi, hanno fatto sì che queste norme dei burocrati valessero per tutte le regioni in piani di rientro, che poi erano tutte regioni del sud.
Così, mentre dovrebbero essere nulle tutte le limitazioni che si basano sul mancato raggiungimento dei parametri inesistenti, il tavolo tecnico riduce il riparto del Fondo Sanitario, penalizza la sanità molisana che, non riuscendo a raggiungere quegli standard che nessuna legge italiana ha stabilito, non ha potuto assumere personale perché costretti al “blocco del turn over a zero”.
Da qui l’ipotesi di reato.
Perché nei servizi pubblici come sanità, trasporti e scuola, la legge prevede le “figure infungibili” cioè professionisti che non possono e non devono mancare. Così se in un reparto viene meno un medico, questo per legge deve essere rimpiazzato per garantire la prosecuzione del servizio pubblico. Il blocco del turn over tanto è illegale in sanità che non è stabilito dalla legge, ma solo dalle norme dettate dai burocrati del tavolo tecnico che dovrebbero andare sotto processo e spiegare ad un giudice come si può far morire un cittadino per mancanza di un intervento chirurgico dovuto all’assenza del servizio causato, a sua volta, dalle restrizioni applicate al Molise a causa della mancata restituzione di contributi non restituiti allo Stato ,che li aveva sospesi, dopo un famoso terremoto.
Mi piacerebbe capire come fanno i miei “detrattori di sempre” ad utilizzare in maniera ossessiva il termine disavanzo senza sapere però di cosa parlano, e a non porsi domande sulle morti dei molisani dovute all’assenza di servizi, grazie alle imposizioni del tavolo tecnico, che sono sotto gli occhi di tutti.
Delitti su cui la magistratura dovrebbe iniziare ad occuparsi>>.