La vicenda è lunga come i traumi subiti. Siamo in un piccolo centro della provincia di Isernia con una coppia di conviventi cinquantenni. Da ben sette lunghi anni lui, operaio, ha sempre minacciato e spesso malmenato la compagna disoccupata. Lei ha sempre sopportato per quieto vivere e per assenza di sostentamento. A gennaio di quest’anno le cose sono cambiate perché c’è stata una recrudescenza dei maltrattamenti, e lei oramai stanca, lo ha lasciato venendo ospitata da una amica. All’umo la cosa non è andata giù e subito ha iniziato a perseguitala, a minacciarla con infinite telefonate e messaggi, ma anche pedinandola, facendosi trovare sotto la casa che divideva con l’amica. Le cose sono peggiorate ulteriormente quando circa 15 giorni fa lui ha fatto in modo di incontrarla e l’ha picchiata a tal punto che è dovuta ricorrere al pronto soccorso. Contemporaneamente, l’uomo, oramai fuori di se ha iniziato a minacciare anche quello che riteneva fosse l’attuale fidanzato (cosa smentita) a tal punto che in una occasione si è precipitato a casa di quest’ultimo e in stato di alterazione lo ha minacciato con un coltello qualora non avesse immediatamente interrotto la relazione. E come se non bastasse qualche sera dopo, approfittando del buio ha tentato di incendiare il furgone del presunto amante, ma fortunatamente le fiamme non si sono propagate anche grazie al rapido intervento dei Carabinieri della Compagnia Venafro. Le vittime decidono di affidarsi alla Stazione dei Carabinieri di Isernia e denunciano i fatti. Particolare attenzione ovviamente viene posta a tutela di lei, infatti si incominciano a raccogliere importanti elementi, quando ad un tratto l’uomo, oramai completamente fuori di se ha incendiato l’auto della donna. Grazie al rapido intervento dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco le fiamme non si sono troppo propagate e l’auto si è solo parzialmente bruciata, ma il dato importante è che si è scampato il pericolo di una esplosione. Durante tutto questo tempo, lo stalker continuava a mandare messaggi minacciosi. Il quadro completo della vicenda è stato sottoposto al vaglio della Procura della Repubblica di Isernia, da cui ne è scaturito un provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari di obbligo di dimora e divieto di avvicinamento alla vittima, nonché l’obbligo di permanere in casa nelle ore notturne. Purtroppo, l’uomo incurante anche dell’ulteriore prescrizione che prevedeva il divieto assoluto dell’uso del telefono, ha continuato minacciare la donna e questa volta anche l’amica che la ospitava. Di nuovo i Carabinieri si sono rimessi in moto e celermente in due giorni hanno raccolto ulteriori elementi di reità a carico del “violento persecutore” e in perfetta sintonia la Procura della Repubblica di Isernia, che ha coordinato le indagini ha istruito il caso e rimesso gli atti al Giudice per le Indagini Preliminari il quale ha inasprito la pena emanando un provvedimento di custodia cautelare in carcere.
I Carabinieri della Stazione di Isernia hanno prontamente eseguito il provvedimento ed è stato associato al carcere di Isernia. Ora l’uomo, finalmente assicurato alla giustizia ha terminato di essere pericoloso per tutti.
La donna, che per anni ha dovuto subire ogni tipo di maltrattamento ha infinitamente ringraziato le Istituzioni che hanno dato prova di efficienza e di tempestività, in particolare ha ringraziato I Carabinieri che hanno da subito interpretato con il massimo impegno la triste vicenda e l’hanno fatta sentire protetta, dando ulteriore riprova della sensibilità e impegno che i Carabinieri di Isernia hanno mostrano nel delicatissimo e sempre più attuale problema della violenza sulle donna e sulla violenza di genere.