Campobasso, 13.05.2020 – Prevenire i fenomeni di possibile infiltrazione, nel tessuto socio-economico del Molise, della criminalità, anche quella mafiosa, nella fase post-emergenziale. Di questo si è discusso nell’incontro organizzato dalla Questura di Campobasso in videoconferenza. Ad essere coinvolti Enti istituzionali e Associazioni di categoria. A non mancare, all’appuntamento,
Confprofessioni Molise, sempre attenta alle dinamiche del territorio.
Dall’incontro virtuale sono emersi numerosi spunti di approfondimento. Evidente come ciascun Ente, con la propria specificità, abbia già avviato un percorso di monitoraggio delle situazioni anomale, agendo con una certa discrezionalità.
Fondamentale, quindi, una analisi assistita di un attendibile grado di pericolo, sulla base di indizi sintomatici di una possibile scalata di natura illecita così da far ritenere probabile che su un determinato soggetto economico incomba il pericolo di infiltrazione malavitosa. Quest’ultima dovrà ancorarsi ad elementi fattuali come l’iniezione di capitali liquidi, l’usura o i cosiddetti delitti spia.
“Nella circostanza – ha spiegato il presidente di Confprofessioni Molise, Riccardo Ricciardi – la Questura ha predisposto un documento per il riconoscimento del modus operandi della criminalità organizzata. Una sorta di linee guida da mettere a disposizione dei propri iscritti al fine di facilitare ogni tipo di segnalazione. Per chi poi volesse restare in incognito è stato predisposto un link dedicato”.
Il documento trasmesso dalla Questura tratta del rapporto genetico e quindi dell’impresa mafiosa in senso stretto, del rapporto sopravvenuto ed in particolare di imprese in origine lecite e successivamente infiltrate o colluse, dei modelli di rapporto mafia-impresa (parassitario-predatorio, collusivo-corruttivo, negoziale-manageriale) e delle modalità di infiltrazione della criminalità organizzata nel circuito delle imprese legali.