«Il cinquantesimo anniversario dell’istituzione della Provincia di Isernia rappresenta un momento di riflessione e di confronto, nella consapevolezza che quest’ente deve tornare ad avere quel ruolo fondamentale che per diversi decenni ha avuto per la crescita e lo sviluppo socio-economico del territorio. Un’istituzione di cui ho avuto l’onore di far parte, assumendo l’incarico di assessore; una stagione politica molto intensa che ricordo con piacere per i tanti traguardi raggiunti e per il clima di collaborazione instauratosi all’interno di quell’amministrazione provinciale».
Questo il messaggio del consigliere regionale Filomena Calenda in occasione del cinquantenario dell’istituzione della Provincia di Isernia. «Una battaglia politica, quella del 3 marzo 1970, vinta grazie alla tenacia di un popolo che ha lottato strenuamente per vedersi riconoscere i propri diritti di rappresentanza e un’autonomia locale che ha rappresentato un volano per un progresso senza precedenti. Oggi – ha continuato Calenda – questa crescita si è arrestata. Non è un caso che tale momento congiunturale coincida anche con una crisi dell’istituzione provinciale, nel corso degli ultimi anni svuotata sempre più di contenuti e servizi e costretta a fare i conti con una sopravvivenza costantemente messa a rischio. Le Province devono tornare a essere quegli enti che, insieme ai Comuni, sono più prossimi ai cittadini, in grado di comprendere e rispondere alle esigenze specifiche del territorio che amministrano. È necessario, dunque, che le Province riottengano quella capacità sostanziale e operativa privatagli da riforme che non ho mai condiviso. Un periodo difficile che non ci deve scoraggiare, del resto, proprio cinquant’anni fa, l’iter per l’istituzione della Provincia ha dimostrato la tenacia e la resistenza degli isernini in particolare e dei molisani in generale. La fiducia che ho nel futuro è riposta nella fiducia che ho nel mio popolo, nella mia gente».
Infine, Filomena Calenda ha voluto ricordare la figura di Tina Fiorenzo, prima consigliera di parità dell’ente di via Berta, prematuramente scomparsa le scorse settimane. «Ho avuto l’onore e il piacere di collaborare con Tina – ha concluso –. In questa ricorrenza così importante è anche a lei che va il mio pensiero, non solo come amica ma anche come esponente di una classe femminile che, grazie all’istituzione della Provincia di Isernia, è riuscita a portare alla ribalta problematiche riguardanti il mondo delle donne troppe volte rimaste sottaciute. L’istituzione del Cedam-Cad (Centro ascolto per minori e per donne vittime di abusi) e l’attivazione di una casa di accoglienza che ha ospitato per anni numerose famiglie in difficoltà, sono solo alcuni degli interventi portati avanti con successo dall’amministrazione di cui io e Tina facevamo parte. Sono questi gli atti concreti di cui l’ente di via Berta deve farsi promotore per ritornare a svolgere un ruolo fondamentale per le sorti del nostro territorio».