«Il problema lo si risolve attraverso il riconoscimento proporzionale degli eletti». Lo dichiarò quasi due anni fa il governatore Paolo Di Laura Frattura durante una seduta monotematica sulla sanità del Consiglio comunale di Isernia (disponibile, grazie alla testata giornalistica “Isernia Informa”, sul sito web del Comune di Isernia, al linkhttps://www.youtube.com/watch?v=Al1DglE1zeI&list=PLrQUN8EUTtV0d1FGry82xd9xV4gl-0N6s&index=12 si veda il filmato dall’ora 1:45:39 a 1:46:42).
Questa la dichiarazione di Frattura:
«È un impegno che abbiamo assunto il giorno dopo l’insediamento del Consiglio regionale, quando abbiamo verificato la sicura, insufficiente rappresentanza territoriale di questa provincia. Il problema lo si risolve attraverso il riconoscimento proporzionale degli eletti.
E allora – se il numero di elettori vale 4/20, 5/20 o 6/20 – è sufficiente tirare le somme, riscrivere la legge elettorale e garantire, per circoscrizione, gli eletti della provincia di Campobasso così come quelli della provincia di Isernia, senza rimanere vincolati al recinto amministrativo della provincia, ma una volta che abbiamo deciso che quei Comuni sono ascrivibili, in termini elettorali, a quella circoscrizione e quegli altri all’altra, viene da sé il riparto dei seggi».
Gli elettori della provincia di Isernia sono all’incirca il 28-29 % del totale regionale, pertanto il suo territorio dovrebbe avere 6 consiglieri regionali. Invece, a causa dei meccanismi dell’attuale legge elettorale della Regione Molise, durante le ultime elezioni del febbraio 2013 (per le regionali, quindi, si rivoterà nel 2018) la provincia di Isernia vide eletti solo 2 consiglieri, e un terzo lo ottenne perché spettante al presidente designato della coalizione perdente. La provincia di Campobasso, invece, ha 17 consiglieri regionali (più il presidente).