“Più soldi in busta paga e meno oneri fiscali per i cittadini: questa la risposta concreta a chi ancora fa demagogia e parla di Governo delle tasse. In Commissione Finanze del Senato, in cui ho sostituito il Sottosegretario Turco, stiamo lavorando sul Decreto-legge 5 febbraio 2020, n. 3, recante “Misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente”, che interviene sulla riduzione del famigerato cuneo fiscale prevedendo due tipi di misure: l’integrazione al bonus Irpef e una nuova detrazione fiscale”.
Lo dichiara il portavoce al Senato del MoVimento 5 Stelle, Fabrizio Ortis, spiegando i dettagli del provvedimento che comporta la riduzione del carico fiscale sul lavoro, in ossequio ad una delle principali raccomandazioni avanzate dal Consiglio dell’Unione europea nei confronti dell’Italia il 9 luglio 2019.
Con il taglio del cuneo fiscale – quella parte del costo del lavoro che viene versata sotto forma di imposta sul reddito o di contributi sociali, al netto di ogni trasferimento monetario goduto dal lavoratore – dal prossimo 1^ luglio i percettori di redditi da lavoro dipendente con un reddito annuo compreso tra 8.174 euro e 26.600 euro lordi vedranno sostituito il bonus Renzi da 80 euro con un nuovo bonus di 100 euro mensili direttamente in busta paga. Non solo: coloro che percepiscono un reddito da 26.600 euro a 28.000 euro beneficeranno per la prima volta di un incremento di 100 euro al mese in busta paga (per complessivi 600 euro da luglio a dicembre). Saranno così compresi nel provvedimento altri 4 milioni di lavoratori, allargando la platea dei beneficiari anche agli esclusi dal precedente bonus Renzi.
Invece, per i redditi a partire da 28mila euro e fino a 40mila euro il bonus derivante dal taglio al cuneo fiscale non sarà riconosciuto come credito Irpef in busta paga, ma nella forma di detrazione fiscale equivalente, che decresce fino ad arrivare al valore di 80 euro in corrispondenza di un reddito di 35mila euro lordi (per un totale di 480 euro). Tra 35mila e 40mila euro lordi, infine, l’importo del beneficio decresce fino ad annullarsi al limite dei 40mila euro.
“Siamo perfettamente consapevoli che questo decreto è ancora abbastanza, ma è l’inizio di un percorso importante che porta i cittadini ad avere più soldi in busta paga e meno oneri fiscali – dichiara Ortis – Il taglio del cuneo fiscale, infatti, interesserà esclusivamente i lavoratori. Per una riduzione più marcata del costo del lavoro anche per le imprese bisognerà attendere la già annunciata riforma Irpef, avvertita come una necessità da tutti i contribuenti, che lamentano ormai da anni il peso di un sistema fiscale eccessivamente severo ed iniquo”.