Riceviamo e pubblichiamo
Nuovo autogol della Giunta della destra sovranista di Isernia sulle bollette idriche 2014-2015-2016-2017 cumulate tutto sul 2019.
In sostanza il Comune non disconosce l’esistenza delle “norme a tutela dei consumatori” da noi eccepite come violate in danno alle fasce popolari, ma si giustifica col “non abbiamo fatto in tempo ad adeguarci”. “E che ci azzecca ? ….avrebbe risposto un noto molisano.
Nonostante lo abbiamo spiegato in tutte le salse ancora si ostinano a negare l’evidenza delle tutele violate, che sono le seguenti.
L’obbligo di fatturazione almeno per semestre era vigente sin da prima del 2014 (art.2 comma 461 L.244/2007; quella per bimestre e quadrimestre per le fasce di consumo superiori a 100 mc nel 2016 (delibera ARERA 655/2015). A nulla rileva che il Comune ha emanato la carta dei servizi solo nel 2018 a seguito di sanzione dell’ARERA.
Tale violazione comporta addebiti superiori al dovuto perché cumulando il consumo nell’anno (e non per frazione di anno) scattano fasce di prezzo superiore; aggravio che si aggiunge al disagio derivante dal cumulo del pagamento per più anni, a danno soprattutto dei ceti popolari.
Per questo eccepiamo il loro annullamento, anche a prescindere dalla prescrizione biennale pur eccepita.
Se invece le vuole mantenere ignorando le suddette violazioni e la prescrizione, dovrà comunque riconoscere gli indennizzi automatici a credito agli utenti nelle stesse bollette poiché emesse con oltre 135 giorni di ritardo dal periodo di riferimento; si tratta di 90 euro in favore dell’utente per ogni bolletta tardiva, come stabilito dalla Tabella 6 della citata delibera 655/2015)
Esempio: per chi ha sino a 100 m. cubi, sono l’indennizzo è di 180 euro (due bollette semestrali per ciascun anno interessato).
In quanto alla prescrizione, non è vero che è “entrata in vigore solo il 17/12/2019” dopo la loro emissione avvenuta uno o due mesi prima. La norma esiste da ben prima, dal 2017 (art. 1 comma 4 legge 27 dicembre 2017, n. 205) ! La delibera ARERA del 17/12/2019 ne precisa solo l’attuazione, che è quella che il Comune intende inauditamente ignorare !
Non solo: quello che conta è la data di scadenza della singola fattura che dipende dalla data della singola notifica, non da quando il Comune dice di aver emesso il ruolo: se la scadenza della bolletta ricade nel 2020 (anche con la sola ultima rata) si può eccepire la prescrizione, e dunque sono prescritti i corrispettivi pretesi nel 2019 ma riferiti agli anni dal 2014 al primo semestre 2017 (questo ultimo prescritto al 15 febbraio 2018, cioè 45 giorni dall’ultimo giorno di consumo del periodo), se le scadenze cadono nel 2020.
Le conseguenze patrimoniali ? Non ricadono certo sulla collettività e sulla popolazione, ma sarà la Corte dei Conti ad accertarle in capo a chi ne sarà considerato responsabile, se del caso.
Infine le tutele legali: queste nella società capitalistica sappiamo sono individuali e difficoltose per chi non ha i mezzi (reclamo al Comune, all’ARERA, e ricorso al Giudice di Pace) benché il nostro supporto nella divulgazione delle norme violate come si vede non manca.
Per questo, vista l’ostinazione della giunta sovranista, chiederemo l’intervento generalizzato all’ARERA sia per eliminare le suddette violazioni, sia per gli indennizzi da riconoscere all’utenza, atteso che la giustizia è spesso accessibile solo ai ceti benestanti.
Ma come sempre sarà soprattutto la mobilitazione popolare che potrà fermare questa ed altre vessazioni sociali, tutele legali a parte.